Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      nobil desk» di provarsi con esso; onde lollane bo-lennemente l'impresa non mise tempo in mezzoma venne in Savoia a ricercar il suo famoso avversario che gli piacesse di battersi con lui a piò ed a cavallo secondo i capitoli che egli avea formati
      e di levargli l'insegna che portava per questo fine. Era quest' insegnachiamata anche emprise
      un pubblico riconoscimento che si portava d' una promessa o d' un voto solennela quale non potea deporsi finche la promessa fosse adempiuta. 11 Compevs chie-dette al duca facoltà d'accettare la sfida
      e l'ebbeonde i due cavalieri furono d'accordo di far quelle prove innanzi al duca e di rimettersi al suo giudizio.
      Prima un' infermità e poi gli affari di stato impedirono il duca d' occuparsi di quella impresa. E l'errante cavaliere ebbe la costanza d'aspettare fino al 12 dicembre del 1449
      giorno a cui fu finalmente assegnata la provae nel quale innanzi al castello di Torino
      alzale le barriere e sedendo il duca in trono (nous tenans sièges ile princc ès lices pour ce faistes cn la place deuant nostre chaslel de Turin) cominciò la battaglia. Durò assai tempo in quel giornoe poi si rinnovò ne' giorni seguenti
      a piò ed a cavallo. Non si sa chi riportasse il vantaggioimperocché il duca nelle lettere patenti che ne spedì dichiarò quc iceux chevuliers premiercment


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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