Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (450/781)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      454
      I.II1B0 TEH/Oilo' Modici
      da cui fu regalmente guiderdóualo co» una pensione di 1500 scudie con presenti di gioie
      e di moneta di grandissimo valore. E bene è da dolere che sien quei canti corrotti da alcune lascivie e non di solo stileche giustamente li fecero condannare; perchè rifulgono di bellezze peregrine e mostrano un'altezza d'ingegno
      e un magistero di versi certamente rarissimi; valga d'esempio l'invocazioneda cui s'inaugura il poema.
      Io chiamo te per cui si volge c muove La più benigna e mansueta sferaSanta madre d' amor
      figlia di Giove
      Bella Dea d'Amatunta e di Citerà; Tela cui stella ond' ogni grazia piove
      De la notte e del giorno è messaggiera; Telo cui raggio lucido e fecondo Serena il ciclo ed innamora il mondo.
      Tornato il Marini in Italia
      ricevè a Torino tutti quegli incontri e quegli onori che Alessandro avrebberendati ad Omero (20); dedicò al principe Tommaso di Savoia il suo poema della Zampogna e n'ebbe in dono una ricca collana d'oro; il principe cardinale Maurizio lo volle seco nel viaggio di Roma. Ed in quella città e aNapoli ebbe onori ed incensi straordinarissimi
      come sono usii troppo modesti o troppo gelosi Italiani
      a renderli a quo'soli il cui merito


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

Pagina (450/781)






Modici Giove Dea Amatunta Citerà Serena Marini Italia Torino Alessandro Omero Tommaso Savoia Zampogna Maurizio Roma Napoli Italiani