Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAl'O SESTO
      447
      Sonetto
      0 dell antica Italia eccelse e chiare Opre onde fe' con gloriosa guerra Meta all' imperio suo quanto la terraQuanto co' suoi gran giri abbraccia il mare !
      Ben di voi vivaimmensa luce appare
     
      E i bronzi e i marmi indarno il tempu atterra; Ma in qual de' nostri petti un cor si serra Che generoso ad imitarvi impari'?
      E sgombrar tenti all' infelice il seno Del vii timore in cui sepolta giaceSì che ancor ponga a tanti oltraggi il freno?
      Sol d'un gran Carlo al ciel d'ornarla piacePerchè dall' arme sue speriamo almeno
      Se non imperioliberiate e pace.
      11 palazzo che ora chiamano del Chiablese era una appartenenza del palagio ducale ed aveva annesso un giardino. V'abitò
      ai tempi d'Emmanuele Filiberto
      Beatrice Langosca
      marchesa di Pianezza
      madre di donna Matilde di Savoia; nel 1609 v'avea stanza il cardinale Aldobrandino nipote di Clemente vm (16); varii anni dopo fu dato al principe Maurizio di Savoia
      la cui vedova Ludovica lo abitò finché visse (17).
      Più tardi v' ebbero sede alcuni ufficii e magistrati.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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