Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      102 LIBRO TERZO
      0 uomini dabbenesemplici
      ingannatiche hanno lede noli' innocenza
      che non hanno facoltà visiva pel malei quali lo vogliono salvo. Quesle doppie influenze sospesero la condanna dei disleali; finche
      morto il ducanate le gare fra la duchessa e
      1 cognati per le veggenza
      il Richelieu consigliò Madama Cristina di valersi del Pasero e del Mes-scrali
      che aveano antica divozione co'principionde persuaderli a non entrare in Piemonte (8). La duchessa non consentì ; ma rimise dell'antico rigore
      e diè a Pasero il castello di Saluzzo per carcereal Messerati ordinò gli arresti nella propria casa. Ma l'uno e l'altro
      corrotti i custodifuggirono
      non senza aver tramalo una pratica per dare Carmagnola
      e la cittadella di Torino in mano de'principi. Pasero si ritirò a Loano
      castello dei Doria
      donde s'offerì lutto a'servigi di Spagna
      mentre continuava a mantener vive pratiche colla duchessa scrivendole : che mala stanza era il carcere e dura mercede a chi avea ben servito; supplicandola di graziae offerendole i suoi servigi se gli restituiva l'antico favore. Frattanto questo sciagurato ebbe dalla mano di Dio il primo gastigo delle sue ribalderie. Volendo aver seco due suoi figliuoli che erano rimasti in Piemonte
      e temendo che ove viaggiassero palesementenon fossero dalle genti Savoine trattenuti
      li fé'rinchiudere in certe cassoonde avesser libero il passo. Giunte le casse a Loano
      fu sollecito d'aprirle e


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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