Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO QUINTO
      507
      « tre anelli di catena di color sanguignocome pure « il contorno della corona di spine. Le mani fanno « vedere una striscia di sangue che viene dal mezzo « della mano sino al corpo
      passando direttamente « sopra al semicarpo: e tutto il disegno del corpo si « vede alto oncie 42 di nostra misura ed è segnato « interrottamente. Quello però che non si vede si « e il segno della fascia che avea cinta ai lombi. Per « ultimo la faccia è soprammodo distinta quantunque « gonfiasanguigna e colla barba e capelli intorligliati. Tuttavia corrisponde al volto Santo che sta « in San Pietro in Roma
      come anche a quello che « ritrovavasi in casa Savelli qella medesima città. « Vista nel mese di giugno 1750 da me cavaliere « Claudio Francesco Beaumont
      primo pittore di « S. M. » (9).
      Dal Santo Sudario si chiamaronoa Torino la confraternita di disciplinanti che costrusse con molta generosità e governò il Manicomio
      e di cui si ò già parlalo; a Roma la chiesa nostra nazionale fondala nel 1587
      in una chiesetta che già apparteneva alla nazione Francese
      da Giorgio Provana
      Ponzio Cova
      Ottaviano Malabaila e Girolamo Amet (10).
      Entro ai vani dei quattro archi che rimanean liberi in questa cappellala pietà del re Carlo Alberto ha allogalo le ossa ili quattro principi di Savoia di grandissimo nome. Amedeo vili
      Emmanuele Filiberto
      il principe Tommaso e Carlo Emmanuele nVoi. Il -51


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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