Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO OCA It l O
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      ambedue Ignazio Carrocio
      si meritarono un grande elogio. Il primomorto nel 1674
      ricusò tre volte d'esser vescovo; infulis tertium recusatis glorioso. Ma ebbe invece la badia di San Mauro ed altri carichi di Stato.
      11 secondo ricusò i vescovati di Saluzzo e di Vercelli ; ma non ebbe badie nò uffici di Stalo; e datosi tutto al servizio de'poveri nello spedale di San Giovanni
      ne alzò la cappellane accrebbe le entrate
      servi di sua persona gli infermi (20) ; e però venula per lui l'ultim'orail 5 d'aprile del 1709 moriva fra le lagrime e le congratulazioni di tutti i buoni. Qui giacciono
      soggiunge l'iscrizionele sole spoglie
      ma egli ancor veglia su noi (21).
      Due soli ancora rammenteremomedici famosi: Pietro Bairo
      al quale per la fede illibata e la singoiar periziai più gran principi affidarono la cura de' loro corpi. Egli diligente circa i cari capi od i capi illustri che gli venian commessi
      non dimenticava il proprioe morì il 1° d'aprile 1558 nella gravissima età di novanl'anni.
      L'altroGiovanni Argenterò
      fu il ristoratore delle scienze medichema non aveva il balsamo della vita di maestro Antonio di Faenza
      sicché campò soli cinquantanove anni e morì in maggio del 1572 (22).
      Ne' sotterranei del duomo è il sepolcro di Sua Altezza Serenissima monsignor il principe Federigo Augusto della Torre e Taxis
      nato a Brusselle il 5


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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