Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      53(! LIBRO TERZOl'aliare ed i diciotto quadrelli graziosamente incassati fra gli ornamenti delle pareli laterali
      sono attribuiti ad uno de' più celebri pennelli della scuola tedescaAlberto Durer da Nurimberga. Il vescovo che si vede accanto ai santi titolari
      è Sant'Orso
      di cui si celebra la festa il primo giorno di febbraio (8).
      Nel terzo altare la Madonna con S. Gio. Battistacon S. Francesco di Sales
      S. Michele Arcangelo e S. Filippo Neri
      è di Bartolommeo Caravoglia
      allievo del Guercino
      ma molto più debole del maestro nel trattar l'ombre e i luminel qual magistero il Guercino era sovrano.
      L'altare di San Secondo che non ha cosa notabilema che è molto pulito e adorno
      anticamente dedicato ai Santi Stefano e Catterina
      era dapprima patronato dei conti di Pollenzo
      poi passò alla Real Casa di Savoia. Nella crudele pestilenza del 1650
      la città di Torino si votò a S. Secondo
      promettendo dedicargli una cappella. Cessato il morboottenne di poter consecrare al Santo la cappella di Santa Catterina
      e vi pose una iscrizione che rammentava il voto.
      In altra cappella i Ss. Cosimo e Damiano
      colla Vergine incoronata dalla SS.ma Trinità
      furono dipinti da Gian Andrea Casella di Lugano
      discepolo di Pier Berrettini detto Pier da Cortona
      meno fecondo del maestroma ammanieralo del pari.
      Nell'altare del Crocifisso in cui si conserva il SS.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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