Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      liih50 tki'.zogli presentò le chiavi. Procedendo poi il re innanzi a cavallo in compagnia del duca
      trovò monsignor rev.mo Girolamo della Rovere in abiti pontificaliseguitato dal clero; discese allora da cavallo
      baciò la crocee die grata udienza all'orazione detta da quel prelato. Dopo del che si fecero innanzi li magnifici sindaci della città di Torino Gio. Battista Graciis e Gio. Antonio Parvopassu
      e fatta riverenza a S. M.
      dissero queste parole: « Sireli Sindaci et agenti di questa città di Turino
      riverentemente baciano le Reali mani di S. M.
      e si rallegrano molto del suo felice arrivo quaet d'ordine di nostro signor Duca vengono a riceverla
      se non con quell'ho-nore che merita la grandezza suaalmeno con un devoto animo
      et ad olferirle la città
      gli huomini et ogni loro potere a suo diuoto servicio ». Aringa assai brevea cui seguitò una risposta ancor più breve
      di grazioso sembiante e non d'altro.
      Risalita poi S. M. a cavallofu accolta sotto ad un baldacchino di tela d'oro. De' quattro lignaggi soliti a portar le aste in somiglianti occasioni
      due erano mancaticioè i Gorzano e i Beccuti. Rimaneano i della Rovere ed i Borgesi. Onde in quell'occasione il bastone dritto ultimo (luogo più degno) fu portato dall'illustre sig. Gio. Francesco della Rovere; ed il sinistro ultimo
      già de'Beccuti
      da Giovanni Paulo consigliere della città. 11 primo bastone destrogià de' Gorzano
      era stalo dalla Città ceduto al


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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