Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      LIBRO TERZOdella sua nobile schiatta: Optimum omnium bene agere. Non aveano sede fissa
      ma qua e colà pigliavano stanza gli arcivescovidopoché Emmanuele Filiberto occupò il loro antico palazzo.
      In fondo alla strada una povera casa moderna cela quella magnifica struttura romana delle torrie l'antica Porta Palatina è convertita in carcere.
      Trasportiamoci col pensiero al quindici d'agosto del 1574
      e vedremo tutta questa strada parata a gran festae affettarsi per quella il fior di Torino
      ed i magistrati ed il cleroe il principe stesso onde ricevere Arrigo 111
      che dal trono di Polonia si trasferiva a quello di Francia
      vacato per morte senza figliuoli di Carlo ìxdi sanguinosa memoria.
      Già da molti giorni tutte le arti della città aveano avuto precetto di concorrere all' addobbo della via che dovea percorrere S. M.
      dal ponte fino alla cattedralesecondo lo scompartimento che ne avean fatto i deputati del Consiglio civico.
      Ed in esecuzione di tali ordinii legnaiuoli
      falegnami e mastri da muro aveano fatto una frascata vicino al ponte di Dora presso ai mulini della città
      dove Carlo Emmanuele principe di Piemonte dovea aspettare Sua Maestà.
      Gli speronaisellai
      fabbriferraimaniscalchi
      ortolanitessitori
      ecc.
      aveano costrutta un' altra frascata dal principio del ponte levatoio di Porta Palazzo fino alla porla della città.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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