Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAl'O SECONDO
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      La tavola dell'aliare a destra è dello Scolli di Milano. Quella dell' altare a sinistra
      d' Antonio Mi-locco. Sono da vedersi nella sacristia belle statue in legno di Clemente
      parte delle macelline che si portavano nella solenne processione che una volta vi si faceva in uno de' tre giorni di Pasqua
      e di cui si può vedere la curiosa descrizione nella Guida di Torino nel 1755.
      Tutte le macchine alludevano al gran mistero di cui si celebrava la commemorazione.
      La basilica magistrale è stata in questi ultimi anni decorata di nobile facciala in pietradi stile severo e maestoso
      disegno del celebre architetto cavaliere Mosca. La cupola fu ristaurata e coperta di piombo.
      Nel sito ora occupato dalla piazza delle fruttaa mano manca di chi esce
      sorgeva presso la porta a cui dava il nome da tempi antichissimi la chiesetta parrocchiale di San Michele
      dipendente dalla famosa badia di San Michele della Chiusa; un monaco della Chiusa n'era priore. Una confraternita chiamala pure di San Michele si valea di quella chiesuola ad uso d'oratorio. Ma pare che oltre all'essere angustasia stata scandalosamente negletta dagli abati di San Michele.
      Nella visita dell'arcivescovo Cesare Cibo del 1551
      questa chiesa era mezza scoperta: non vi si conservava l'eucaristia; non v'era fonte battesimale. Non


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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