Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO SECONDO
      521)
      profitto. L'anno seguente siffatta concessione venne per bolle pontifìcie ratificata.
      Era questa confraternita la più antica di Torino
      e negli archivii della medesima se ne conservano memorie autentiche del secolo xivnel qual tempo chiamavasi società de'battuti ( società* battutorum). Nel secolo xvi venne aggregata all'arciconfraternita del Gonfalone di Koma. Nè contentavasi come molle fanno
      di cantar le lodi di Dio nei giorni festivi e di comparire nelle processioni coperta del sacco biancosua propria insegna
      ma facea limosina di vino a varii conventie attendeva al riscatto degli schiavi
      e ad altre opere buone (19).
      Appena la confraternita di Santa Croce fu in possesso della chiesa di San Paolo
      ne riparò le cadenti mura e il campanilerestaurò e ripulì ogni cosa (20); statuì dote al parroco. Monsignor Sarcina nella sua visita del 1584 vi trovò tre altari e mandò costrursi la sagrestia
      che ancora non v' era. Nel 1679 poi i confratelli di Santa Croce s'accinsero a ricostrur la chiesa sui disegni del Lanfranchi. Non ingrandirono il perimetroe conservarono a un dipresso la forma della chiesa antica
      ma l'adornarono di belle colonne di marmovi soprapposero la stupenda cupola
      e v'aggiunsero il coro e la sagrestia. Nel 1705 rifecero la porta (21). La chiesa di San Paolo conlenea varie tombe; una pe'confratellil'altra perla parrocchia; una terza per quei che morivano nello


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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