Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (266/781)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      270
      libro secondodella illuminila ecclesiastica
      chiedeva la restituzione del prigioniero. E non consentendo 1 padricominciava a far rompere la porta del chiostro
      se non cheai primi segni di violenza
      Bonzo gli fu ron-dutoAll'indomati
      per altromeglio ^luminato a di-sccrnere i propr.. diritti e quei della Chiesa
      rendette il prigioniero .11 luogo immune nel convento della Madonna degli Angio 1
      donde d 10 novembre fu ricondotte in San Domenico
      esecondo l'accordo
      immediatamente .[consegnato nella forza del ducae condotto nella fortezza di Verrua ond'esservi guardato a nomo dell'arcivescovo di Torino
      il quale non avea carce 1 proprie (15).
      La via di S. Domenico al di là della strada d'Italia piglia it nome di via del Gallo. E qui l'andar tortuoso d'essa viae le case vario di forma e d'altezza
      e i cortili angusti ci avvertono che siamo di nuovo in una parte di Torino che conserva maggior vestigio d'ani ichita.
      Appena fatti poclu passi s'apre a destra una via molto stretta che conduce alla piazza del Palazzo civico (via de'Pasticcieri).
      Sul cominciare ili detta strada a manca sorgeva un tempo la chiesa di S. Pietro
      de curie duciscosì chiamata perchè non lontana era la corto del duca Longobardo
      ma chiamala volgarmente San Pier del Gallo Fu da temp- molto rimoti chiesa parrocchiale. Nel secolo xvi era angustissimacon un solo altare
      senza


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

Pagina (266/781)






Chiesa Madonna Angio San Domenico Verrua Torino S. Domenico Italia Gallo Torino Palazzo Pasticcieri S. Pietro Longobardo San Pier Gallo Fu Pietro