Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      capo settimo
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      collo un pezzetto di corallo non lavoralo. Tiene colla mano destra un cartellone in cui si legge: Beali qui audiunt verbum Dei et eustodiunt illud.
      Appiè del quadro sono segnati il nome del pittore e la data così :
      + BARNABAS 1)E MVTINA PINXIT MCCCLXX.
      Barnaba di Modena era pittor duretto e scorretto anzi clic no; pure meritava di trovar luogo fra gli artisti di quel primo periodo della risorta pittura.
      Tavole di ben altro valore sono quelle che pur vi si conservano di Macrino d'Alba. Noterò una Pietà con molte figure
      fra le quali si distingue una Sa Lucia di gran bellezza
      che è evidentemente un ritrattoed una mirabile testa di vecchio.
      Allato al quadro si vedonosecondo l'uso
      i ritratti de'benefattori che l'hanno fatto dipingereun uomo ed una donna che
      all'abito ed al sembianteappaiono di condizion rilevata.
      Non meno bella è un' altra tavola in cui è raffigurata la Famiglia di Maria Santissima
      co'genitori degli apostoli e cogli apostoli stessi bambini. Affatto leonardesca si direbbe la testa della Vergine madre.
      Graziosissimi sono i puttiin diversi atteggiamenti
      e sopra ogni altro quello clic la leggenda annessa indica per Giuseppe il Giusto.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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