Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      1.1BK0 SECONDOAllora
      come adessoi cristiani del Libano lagna-vansi d'ingiusta oppressione e cercavan soccorso. Allora
      come adessoi potentati dell'occidente erano tepidi nel compassionarli
      deboli nell' aiutarli.
      II principe di cui parliamo avea calde raccomandazioni del papa pel gran duca di Toscana e pel re di Sardegna: e del padre Francesco Retz
      preposito generale de' Gesuiti pel padre Ignazio Cboller
      confessore dell'imperatoree pel padre Claudio Bertrando de Linyeres
      confessore del re di Francia.
      Rimase ventisette giorni a Torino. Ebbe liete accoglienze e circa sei mila franchi d'aiuto dal re; ed avendo mostrato desiderio della croce de' Ss. Maurizio e Lazzaro
      Carlo Emmanuele ne lo compiacque dispensandolo dalle prove.
      Undici anni dopò
      ebbe il convento del Carmine un altr'ospite più illustre al cospetto di Dio; e fu don Pietro Riporti
      già Rettore dello spedale d'Asti
      chiamato dal cardinal delle Lanze ond'esserne assistito nell'amministrazione della badia di San Benigno. Era uno di quegli uomini che sembrano naturati a non far altro che beneche campano dell'opere di carità che fanno; a cui la carità esercitata
      lien luogo di sonnodi riposo
      di sollazzoe fino a un certo segno
      d'abiti e di cibo.
      Dalla prima luce fino a notte inoltratadopo i primi doveri sacerdotali
      egli spendeva tutte le ore


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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