Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO QUINTO
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      architetto che allora fiorisseal celebre D. Filippo Juvara
      ne domandò il disegno. Avutolonon guardò al dispendio. Dalla Sic.
      a fece venir que'diaspri e marmi finissimi de'quali la chiesa della Trinità
      sopra ogni altrarisplende. L'opera del rivestimento continuava fin oltre al 1755.
      In gennaio del 1008 l'uditore del principe cardinal di Savoia
      propose alla compagnia d' permettere che padri Teatini venissero ad officiare la loro chiesai. che
      oltre al riuscire di gran beneficio alla compagnia ed al pubblicoassicurerebbe alla medesima la perpetua prolezione di S. A.
      la quale farebbe a proprie spese condurre a compimento la chiesa. Che se in questo avessero confratelli difficoltà
      d principe cardinale offeriva di sborsar ai medesimi d prezzo d> tutte le loro fabbriche. Rispose la compagnia in congregazion generale con voti unanimi: che non consentirebbe mai alla proposta associazione per aver provato che cosa sia unione. Bensì protestavano tutti di voler vivere e morire umili e fedeli servitori d. Sua Altezza.
      In luglio del 1629 il principe cardinale offeriva alla compagnia trecento ducaloni d'entrata per l'ospizio de'pellegrini con che desse qual ohe comodità nel suo oratorio ai Teatini
      allora malamente allogai' nella chiesa d' San Michele. 1 confratelli rimisero alquanto dell'antica durezza e consoni irono. Vi


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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