Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      I.llìlto SECONDOmonaci si ripararono. Alquanti anni dopo
      due Saraceni che si tenean prigioni in una torre d'esso castello imaginando un mezzo di salvarsigi ttarono fuoco sulla chiesa vicina
      e levatosi rumor per l'incendio trovarono nel tumulto via di fuggire. Le fiamme consumarono il sacro tempioma gl'incendiarii furono raggiunti e giustiziali.
      Nel medesimo luogo si rifabbricò un'altra chiesae si dedicò a S. Benedet to (7). In principio del secolo xn v'era annesso uno spedale
      e n'era rettore un canonico del duomo Torinese. Dopo la metà di quel secoloCarlo vescovo di Torino ne fece dono alla badia di Bivalta
      che vi tenne dipoi un monaco col tilolo di priore (8). Più tardi fu parrocchia. Questa chiesa fu la prima che ufficiassero i Gesuiti quando vennero nel 1506
      come vedremo fra poco (9). Più vicina alla chiesa presente de'Gesuili parmi che fosse la chie-suoladi Sa Brigida
      di cui si ha memoria fin dal 1555. Era patronato della nobile famiglia Beccuti
      da cui passò nel 1574 alla Compagnia di Gesù.Essendo sprovveduta d'ogni cosaangusta e con mura fracide i padri la vendettero
      nel 1608
      al signor Amedeo di Parella
      che la comprese nel palagio da lui rifabbricaloe posero l'imagine della Santa nel quadro di S. Francesco
      nella loro chiesa (10).
      La chiesa de'Ss. Martiri sorgea presso l'angolo sud-ovest della città
      nel silo ove poi fu edificata la cit-ladellae dove sul sepolcro slesso che raccolse i corpi


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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