Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO TfcHZO
      4ì
      seguente iscrizione:
      AMBITVM VKB1S AD EB1DANI RIPAS AMPLIOREM CAROLVS EMANVEL II l)VM VITAM ET REGNVM CLAVDERET INCOHAV1T MARIA IOANNA BAPTISTA DVM FIMVS REGNO ADOLESCERET AVXIT VICTOR AMEDEVS DVM REGNVM IN1RÈT ABSOLVIT AETERNO TRIVM PKINCIPVM BENEFICIO AETERNVM MONVMENTVM GRATA CIVITAS POSVIT ANNO MDCLXXX.
      È questa una delle migliori iscrizioni del Tesauro
      perchè meno infetta di seicentismo; sebbene si scosti dalla elegante semplicità dello stile lapidario il principio e il fine. Ma il vero stile delle iscrizioni non si conosceva puntoprimachè Morcelli coll'alto giudicio e col profondo studio de'classici ne apprendesse l'arte e la rivelasse al pubblico; nel qual tempo il nostro Giuseppe Vernazza
      uomo di copiosa e scelta dottrinagià ne aveva
      per un certo sentimento del vero belloindovinato il magistero.
      La porta Palazzo aperta da Vittorio Amedeo uera stata eziandio ornata di marmi. La più meschina di tutte era la porta di Susa.
      I Francesi
      che occuparono Torino dal 1801 al 1814
      smantellarono la città e ne distrusser le portelasciando solamente in piedi l'alto bastione roi. ir e


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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