Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      unito Plinio
      (li frontonidi pubblici edilìzi e di trofei
      raccolti la più gran parte ed ordinati nelle logge della Regia Università.
      Nel 1830
      scavandosi nella piazza delle Frutta i fondamenti del nuovo palazzo della Sacra Religione de'Ss. Maurizio e Lazzaro
      trovossi lungo l'antico muro romano un deposito d'anfore vinarieche furono tema d' erudite investigazioni al collega cavaliere di S. Quintino. E quando si formò la gran chiavica in via di Dora Grossa
      abbiam veduto ad oltre due metri di profondità il battuto della strada romanaformato di grossi e larghi macigni
      poligoni irregolaried ii muro romano poco oltre la chiesa de'Gesuiti.
      Negli scavi fatti non molto dopo in piazza Castello pe'ristauri dell'edilìzio a cui fa capo la galleria di Reaumont
      si è scoperto il muro romano di cinta che correva dal sud al nordappoggiandosi da T un lato alla torre
      su cui è costrutta la specola^ Era formato di grossi e perfetti mattonialcuni de'quali con impugnatura
      e col bollo del fabbricante.
      Appare da questi riscontri manifesta la forma e I'estension di Torino
      quand' era colonia romana. Era quadrataappunto come un accampamento. Le sue mura circoscriveano lo spazio che corre tra il palazzo di Madama e la metà dell' isola de' Gesuiti
      le torri del Vicariato e la casa del conte di Sant'Albano nella via di S. Tommaso.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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