Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      5. Maggio . Giunge in Teramo da Chieti 1' Uditore Tauro, e benché
      abbia sotto i suoi ordini 70. Calabresi , pure vi si trattiene fino al di 9. senza nulla operare . » Perchè esso Auditore è cosa di Santucci© : forse si è « trasportato a Teramo per avere la nuova mancia . . . forse è tornato con-» solato . »
      iG. Maggio. Giovarmi fratello di Santaccio obbliga il Sergente Cornacchia di S. Egidio ed il Sig. Franccscantonio Racemi di Campii a recarsi in Civitclla , ad oggetto d' indurre la loro nijiote , figlia ereditiera del fu Tommaso Cherubini di S. Egidio , fanciulla di soli undici anni , la quale è in educazione in quel Monastero , a dare a lui la mano di sposa .
      aa. Maggio . La giovanotta , che niunn inclinazione si sente pel feroce montanaro, lia scongiurato le Religiose a non volerla distaccare dal loro fianco : ed elleno non hanno avuto cuore di espellerla , quantunque mollo bene abbiano prevedute le strane vendette del Lucidi . In effetti nel controscritto giorno Giovanni ha percorse le cinque masserìe delle Monache , né La depredate le robe ed il bestiame , e ne ha cacciati via i coloni .
      Maggio . Il Lucidi ha largo campo di sfogare la sua rabbia , con tagliar 1' acqua de' molini di Civitclla , con dare alle fiamme una torre del Sig. Ascanio Ferretti, la masserìa di un tal Fortuna di Bori ano , due del Sig. Giovanni Garzia , ed un' altra del Tenente del Castello . Quando si bruciavano le due masserìe del Garzìa , che sono dirimpetto al Fotte, sotto le castagne , il Comandante ha fatte tirare alcune cannonate , e fatto far fuoco a tutti gli Spagnuoli della Guarnigione : ma a questo fuoco lian risposto audacemente i banditi co' l'oro moschetti .
      2G. Maggio . Giovanni conoscendo finalmente che tutto riesce inutile per ottenere la desiderata fanciulla , si è ritirato ricco di bottino : ed il rinforzo ha potuto entrare in Civitclla . Buon per le Monache che da li a pochi giorni gli aflbri de' banditi presero cattiva piega : altrimenti non so a (piai altro prezzo pagata avrebbero la loro generosa pietà .
      CAPITOLO LXXXVII.
      Efficace persecuzione de' banditi. Erezione della Regia Udienza
      di Teramo .
      I timori di F. Giovanni aveano salde fondamenta . Dal dì 9. Gennajo i683., in cui D. Gaspare de Haro Marchese del Carpio rilevò il Marchese de los Velcz nella carica di Viceré , spiegò egli tale applicazione al governo , tale inflessibilità di giustizia , tale fermezza di carattere , che i saggi presto ravvisarono in lui 1' uomo destinato dal Cielo a purgare una volta per sempre il Regno dal flagello de' banditi . Essendone più delle altre provincie infestato 1' Apruzzo citra , ben vide il de Ilaro che mezzi unici a ridurre i ribaldi a dovere erano Magistrati incorrotti , e Forze militari imponenti. Inviò pertanto a questa volta il Consigliere di S. Chiara Ignazio Provenzale , col grado di Preside , ed il Giudice di Vicarìa Sementi, con più compagnie Spagnuole e di campagna , e munì entrambi di straordinarie facoltà . Scrive il Jezzi che pervennero in Chieti ai 29. Maggio , e che indi a poco il Sementi si recò a Teramo con molta soldatesca . Furono allora i cittadini rilevati dal grave incomodo di custodire le porte e le mura , di tener sera-


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1833 pagine 320

   

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