Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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termini , clic queliti Università fosse Baronessa di se medesima . Come tale , sceglieva il proprio Governatore e Giudice insieme , e godeva il patronato dell' Arcipreti!ra-Giacinto . Nel processo beneficiale ( ti. 187. ) rimontano le nomine a questa fino al i56i-pcr nobiles de Podio Ramante, et Villae Senarchae. Nelle presentate del secolo XVII. or compariscono il Camerlengo e Massari, ora i cittadini del nol'il Feudo o del Regio Castello o del Franco Castello di Scnarica . Ma nel catalogo de' benefici , redatto fra il 1715. ed il 1720. scrivesi patrona della parrocchiale di Sennrica l1 Università , o Repubblica di quel Castel--lo . Essendosi perduta ogni nozione de' Feudi Longobardici , le prerogativo di quel Villaggio e più che inai la sua immunità dalle imposizioni delle Stalo non si seppero altrimenti spiegare clic col supporlo Repubblica , avvegnaché tale esenzione fosse comune a luti' i Feudi del Regno , obbligati soltanto , come lo era Senarica , al pagamento dell' Adoa e der Quindennj . Nella bolla per D. Gesualdo Cozzi ( Voi. 44- ) del 1747' « s* dice nominato per illustres Viros , nobilis Castri Reijniblicae Senaricae. In quella per D. Girolamo Ferrante del 1779. si disse prescelto dal Consiglio omnium magnijicorum ipsius Castri, Reipublicae nuncupati. Neil' ultima finalmente del 1802. in favore dell' odierno Arciprete D. Romano Marcacci; questi si dice presentato a magnifico Sindaco , et Deputatis ad gubernium Castri Reipublicae Senaricae . Il bello si è che i Senarichcsi crederono eglino stessi di buona lede di formare una Repubblica , ondr è che diedero al loro Camerlengo il titolo di Doge : titolo clic ha riconosciuto 1' Autore del Dizionario della Provincia , impresso nel 1804. e la fama della nostra microscopica Repubblica essendo penetrata in lontani Paesi ; più di un erudito curioso ha voluto rimanerne inteso . Oggi la condizione di Senarica non diversifica punto da quella degli altri Comuni riuniti. Essa lo ò a Crognaleto.
Cinque mesi dopo aver segnalo il riferito diploma , il Conte di Benavente rassegnò il governo del Regno al Conte di Lemos D. Pietro , figliuol primogenito dell' altro Conte di Lemos D. Ferdinando , sopra mentovato . La durala del Tribunale di campagna 7 gli alloggi delle Genti d' arme , de' Guidati e della compagnia Colonna cavallerìa , e parecchi arresti c' indicano abbastanza che nel Viceregno di D. Pietro continuarono fra noi i mali del banditismo . Un Iratlo della sccouda visita di Visconti ( Voi. 76. ) ci la conoscere clic 1' audacia de* banditi stendevasi ad invadere i Luoghi anche murati e principali : » L' anno passato ( cioè nel i6i3. ) quando in questa » Terra ( di Giulia ) furono pigliali li Banditi , fu abbrugiata la casa della » Compagnia del Sagramento , et la Corte rifece tulli li danni in potere del » Priore : >> L' anno suddetto va pure contrassegnato da grave carestìa 7 essendosi il prezzo del grano mantenuto a quarantacinque carlini per soma , ad onta dei grani comprati da fuori : prezzo per quei tempi esorbitante . E quasi che sì pesanti travagli non bastassero ad occupare lo spirito ed il cuore de' Teramani ; essi vi aggiunsero le interne discordie , delle quali ci fornisce sicura pmova un istrumento di Not. Gio. Francesco Camponesckì , de'7. Agosto iGia. Nella Cattedrale Aprutina , sull'ingresso del succorpo ove riposavano le ceneri di S. Berardo , avanti Pietro di Bivera e Taxis Governatore delle due provincie di Apruzzo , Capitano a guerra e Commis-missario contro i delinquenti ad modani belli , ed al Dot. Gio. Domenico Cavalieri di Napoli , Giudice Criminale di Teramo , costituita una vedova
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