Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      collo scopo , cred' io , Regno . Presentatosi avanti Ancarano colla scoila di pochi soldati , uno ne ebbe morto , e cinque o sci altri feriti : per lo che irritato, condusse F esercito ad investire quel Castello . Avanti di batterlo coli' artiglieria , fece richiedere gli abitanti se volcano arrendersi. L' aver issi risposto negativamente meritar lode , ma è degno di biasimo l'essere taluni usciti a caricare il Viceré d' ingiurie verbali assai sconco . Laonde infiammato di sdegno , promise ai soldati il sacco di Ancarano , quando il prendessero d' assalto - Alla disgustosa sinfonia de' cannoni ed al cader delle mura , cercarono gli assediati cori istanza ciò che poco prima arcano dispreizato , c si esibirono di rendersi a discrezione : ma indarno . Ancarano fu sottoposto al saccheggio . Coloro che camparono dalle spade furon mandati in galea : vennero smantellale le mura , ed incendiate le case : ed in gastigo delle villane risposte furono impiccati per la gola tredici de' principali. Passò quindi il Duca a Maltignano , e ricevuta per istrada Rocca di Mono , ordinò che fosse con mine gittata a lerra . Da Maltignano spedì a Castel Filignano il Marchese di Trcvico , che lo l'è prendere di assalto , in vendetta di esservi stalo ucciso uuo de' Capitani che enino in Civitclla , nel tentarlo colla sua compagnia , prima della venuta di Guisa . Piacque in seguito al Viceré riconoscere Ascoli , ove ancora stava il Toraldo con dodici insegne d' Italiani , e con altre genti Guascone e Francesi , e donde usciva spesso a scaramucciare . Accostatosi al fiume M armo , elleno si ritirarono sopra il ponte, del Castellano , presso la Città . Restituitosi a Maltignano , e saputo che il Maresciallo Strozzi , tornato di Francia , avea recato al Guisa ordine di assistere al Pontefice , e che perciò le tiupi>c Francesi si avviavano verso Roma ; risolvè di andar loro a far l'ionie , e ridurre di nuovo la guerra nel Lazio , cui diresse per diverse strade 1' armata . Essendo cessata ogni apprensione per gli Apruzzi , si contentò lasciare al Governatore Marchese di Trcvico alcune compagnie d' Italiani per la guardia de' Forti , ed alcune bande di cavalli : e sul principio di Agosto , per la volta di Popoli , Celano , Valle di Orvi-to e Soia , entrò in Campagna di Roma . Le genti rimaste in Ascoli , veg-gcndo aperti i confini , fecero , di unita co' dispersi Ancaranesi , una scorrerìa fino al territorio di Giulia , uccidendo o tagliando le mani a quei contadini , clic occupati allora a triturare i grani per le campagne , caddero in lor potere : depredando cavalle ed altre robe , e bruciando ciò clic nou poterono trasportare . Mirabile e gloriosa prodezza !
      Congiuntosi il Viceré con Marcantonio Colonna tentò di Sorprendere Roma , nella notte de' 2G. Agosto . Questo colpo ardimentoso , ed il richiamo del Guisa e delle sue soldatesche in Francia , ove dopo la celebre rotta di S. Quintino , Arrigo II. avea bisogno di gente , costrinsero Paolo IV. a chiedere pace . Abboccatisi col Duca di Alba i Cardinali da Santnfiore e Vitelli in Cavi presso Palestrina ? fu essa sottoscritta ai 14. Settembre . Poco dopo il Duca mandò Alcssandokdi Andrea iu Apruzzo ad eseguire alcune disposizioni , relative alle milizie quivi lasciate : onde nacque a questo 1' occasione di scrivere i due suoi primi Ragionamenti . Tale fu 1' esito di una guerra sconsigliata ed inutile , provocala dalla slizza e dall' ambizione de' Carata : guerra che aggravj e scompigli produsse nello Stalo Pontificio e nel Regno : e « ostò sangue e lagrime alla nostra Regione , ed alla Campagna di Roma . Pur fra gl' innumerabili mali , ne derivò qualche bene .


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1833 pagine 320

   

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