Storia di Roma di Ettore Pais

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      conclusioni. caratteristiche della tradizione. 013
      plebe al tenue prezzo di un asse al moggio. (') Così i figli del patricio Spurio Cassio, che avrebbe attentato alla libertà repubblicana, sarebbero diventati i progenitori di quella famiglia plebea, che di codesta libertà era fra le più calde fautrici. 0 Lo stesso va ripetuto per altre schiatte; ed in generale per mezzo dei figli di un patricio e di una * transitio ad plebem ., sarebbero diventate plebee molte delle più illustri genti della nobiltà romana, le quali si riallacciavano a patrici più o meno fantastici, così come nel medio evo molte famiglie popolane spiegavano la loro discendenza da antiche e nobili casate. Ciò vale per gli Iuni non meno che per i Muci ed i Minuci; così aspirano ad un antico patriciato i Vitelli, gli Aquilì, i Muci, i Semproni, i Rabuleì, i Sicinì, gli Antoni, i Tulli, i Sexti, i Servili, i Cassi, i Meneni, e in generale i discendenti delle K gentes minores „ che si dicono istituite a seconda delle varie versioni, da Tarquinio Prisco, da Servio Tullio, ovvero da lunio Bruto o da Valerio Publicola. (3)
      Altre genti plebee non nascondono invece le loro origini popolane, non vantano 1111 falso patriciato, si contentano di una serie di illustri antenati che sarebbero stati tribuni della plebe o centurioni; e fra costoro notiamo i Cedici, i Letori, i Tempani, i Duili, i Flavolei, i Publili, gli lei 11, i Terenti, i Peteli, i Treboni ed i Licini, i quali ultimi, per render più cospicue le proprie azioni, non rifuggono dal ricorrere a falsificazioni spudorate a danno delle altre genti plebee. (') Rispetto infine ad un certo numero di codeste famiglie, come gli Iuni, i Sicini, troviamo due diverse correnti secondo
      (') Plin. XII. XVlll, 5.
      (*) Cic. Pini. II. 11. 2G. Del loro amore alla libertà repubblicana i Cassi facevano testimonianza anche nelle monete, in cui non solo si accenna alla " lex tabellaria, , ma si indicano i culti di Liber e di Libera, che sono nel fatto collegati con la leggenda di Spurio Cassio, v. Babklon, op. cit. I, p. 329 sg. Analoghe considerazioni suggeriscono le monete dei Marci, v. BabeloN, op. cit. II, p. 195.
      (3) V. s. p. 410.
      (*) La sostituzione di un Licinio a danno di un Icilio appare da Dionisio. IX, 2 alfa. 481, che ricorda il tribuno 'Iy.iXtcg; Livio, II, 43, ha invece Licinins. Sulle falsificazioni dei Licini v. anche Scaramklla, i più antichi Licia}, negli Annali d. Normale (Pisa, 1S97).


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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