Storia di Roma di Ettore Pais

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      genesi della tradizione sull'ambasciata ad atene. 599
      di Solone, il legislatore della più illustre città ellenica. Per un analogo processo di idee, lo stesso Solone, il fondatore di una costituzione timocratica, venne preso a modello, allorché si foggiò il tipo del re Servio Tullio. (') Ed allo stesso modo che Servio si disse contemporaneo del celebre uomo di stato ateniese, e che la cacciata dei Pisistratidi si fece corrispondere a quella dei Tarquini, anche l'ambasceria ad Atene si fece coincidere nello stesso anno elio costei fondava la colonia di Turio, alla quale si dava una costituzione che era appunto, come si suppone fosse la decemvirale, il risultato dell'incrociainento delle varie legislazioni di Zaleuco, di Pitagora, di Caronda e di Solone. (J) La circostanza che la data fissata per Turio coincide con la pseudo ambasciata dei decemviri, fa poi nascere il sospetto che Turio, la quale era considerata come una colonia di Atene, con costei fosse scambiata e confusa, (3) ovvero che una delle tradizioni meno recenti, di cui Dionisio serba in parte l'eco, parlasse di un'ambasceria non nell'Attica, ma a Turio e nella Magna Grecia. (4)
      (') Cic. Jfrnt. 10, 39; cfr. s. p. 389.
      C) Il carattere eclettico della legislazione conosciuta sotto il nome di Zaleuco indica il passo s. c. di Kforo apd Strab. VI, p. 260 C; quello della legislazione che andava sotto il nome di Caronda è attestato da Aristoteli:, />ol. 11, 9, 8, p. 1274 Bkk: Xapiov&co d* i8-.ov ;iàv cò5!v Izz-. rXrjv y.i Zi/.ai xwv {xapxopuov xtX.; intorno a quello delle leggi attribuite a Pitagora v. s. p. ">93, n. 3.
      (s) Secondo la cronologia di Di odoro, XII, 6, il consolato di Tarpeio ed Aternio, cade nell'anno in cui fu deliberato di inviare l'ambasceria ad Atene; all'anno 447 a. C. seguente, XII, 9, si ricorda la fondazione di Turio. Il punto di contatto fra la fondazione «li Turio e l'ambasciata romana ha notato anche il Lattrs, mi. c. p. 13 sgg., il quale però, per quello che vedo, crede alla realtà storica di tale ambasceria a Turio, cfr. p. 595, il. 5.
      Fra le varie 'AO^vai ricordate da Stkpii. Byz, s. v. ve ne ò una "IxaX'.as. 11 passo può però spiegarsi mediante una confusione con 1''A&v/a'.ov, il * Miller-vae promunturium „ della Campania, essendo noto che in Stefano tali scambi sono frequenti. Se però Pausania, I, 29, 14, dice cpasì Ss 'A$vjva?.0'. "/.ai 'Pojiaiotg òjiopóv Ttvx ;toXs}ic.òo'. ^óXsjxov oxpaxiàv oò rcoXXrjv stènda:, e aggiunge che ciò avvenne prima che inviassero loro navi nelle guerre puniche, a me pare che non si accenni a vero e proprio aiuto degli Ateniesi, ma di loro coloni d'Italia, ad es. di Neapolis, ossia ad una di quelle città greche d'Italia, che durante il 111 secolo, fornirono, come è noto, le navi ai Romani.
      (*) E appena necessario insistere nel far notare che Dionisio, X, 54, fonde,


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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