Storia di Roma di Ettore Pais

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      caI'. iv. - dalla cacciata dei re etc.
      plebe nel 470 e nel 449 a. C. non pare diverso dall'albano Numitore, zio della Vestale Rea Silvia. (l)
      Gli aneddoti della vergine ardeate e di Verginia contengono del resto tratti comuni ad altri paesi e già gli antichi notavano come per ragione di amore e di nozze fossero spesso sorte gravi sedizioni. (') Tra i vari esempi che corrono alla mente v'ò la cacciata dei Pisistratidi che si amò confrontare anche dal lato cronologico con la cacciata dei Tarquinì seguita dalla morte di Lucrezia, e la rivolta di Siracusa, avvenuta probabilmente anch'essa nel V secolo. (s) La secessione di Ardea, come quella di Roma, è fantastica; e non è forse casuale che alla stessa maniera che il racconto della cacciata dei re, della caduta dei decemviri e della invasione gallica è connesso anche quello con un'ambasciata a Delfo e la menzione di Ardea, così con tutti e tre questi avvenimenti si trovi unito il racconto di Lucrezia o di Verginia, ovvero di quella matrona di Chiusi, che sarebbe slata prima cagione per cui i Galli avrebbero assalito quella città e poi Roma. Checche sia di ciò, a noi preme constatare quanto poco fondamento storico abbia il racconto, secondo il quale, presso la statua di Venere Cloacina, simbolo del pudore verginale, sarebbe stata uccisa Verginia. e come
      (') Rimando anche per questo lato alla mia memoria speciale su Verginia. Di un sacrifìcio di magistrati romani ad Ardea, e quindi di culti diventati comuni agli Ardeati ed ai Romani parla Cicerone, d. n. d. Ili, 47, a proposito della dea Natio. Di un sacrificio fatto nel foro di Ardea. " maioribus hostiis , dai decemviri romani " sacris faciundis r parla Livio, XXII. 1, 19, all'a. 217 a. C. Intorno al culto di Afrodite di Lavinio (= Lavinia) di cui gli Ardeati avevano la direzione v. Stkaij. IV, V, p. 232 C; cfr. s. p. 173 sgg. Fra i culti ed i miti particolari di Ardea va pur notato quello dei Dioscuri, Skrv. ad Aen. I, 44, e necessariamente quindi quello di Klena.
      Intorno al Numitore zio od avo di Verginia che è poi fatto tribuno nel 449, v. Liv. IH, 45, 54; Dion. Hal. XI, 28, 30 sqq. Sul tribuno del 470 v. Diod. XI, 68; Liv. 11, 58.
      (*) Di già Erodoto cominciava le sue storie con il rammentare i ratti di lo e di Elena, come cause lontane delle guerre fra Greci e Persiani, e Duride apd Atiikn. XIII, p. 560 b = fr. 2 M, notava che la massima parte delle guerre era sorta per causa di donne.
      (*) Aristot. j>ol. V, 2, 6; 3, 1, p. 1303 likk.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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