Storia di Roma di Ettore Pais

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      caI'. iv. - dalla cacciata dei Re etc.
      stessa maniera il processo contro il console Appio Claudio del 471, che muore prima del giorno in cui deve avvenire il giudizio, o che, secondo altre versioni, si dà la morte, è una semplice ed evidente duplicazione del decemviro Appio Claudio, che si uccide in carcere e in tal modo previene la certa condanna. (')
      Ma non solo i fatti che precedono le due secessioni, per le cause che le creano, per le circostanze che le accompagnano, ma anche quelli che seguono, oltre agli intermedi, sono affatto simili fra loro. Durante la prima secessione (493 a. C.), accanto alle ostilità di un Appio Claudio contro la plebe, abbiamo infatti menzione di vittorie contro i Sabini, riportate da un Valerio, di guerre felici contro gli Equi ed i Volsci, a cui tengono tosto dietro nuove zuffe e sempre fortunate contro i Volsci. Alla legge Publilia ed all'aumento dei tribuni nel 471, seguono pure guerre contro i Volsci e gli Equi che sono vinti, e questi ultimi sono superati da un console Valerio. I Sabini nel 470 e 409, come nel 495 e nel 494, oltrepassati i campi di Crustumerio e la linea dell'Amene, bruciano ed incendiano il territorio romano, anzi nel 4G9, come nel 450, si spin-
      il console u Sicinius „ del 487 ». C. Liv. Il, 40, da Dionisio, Vllf, 04; X, 36, e detto 2'xy.tog. Dionisio, X, 44 sqq. XI, 25 sq. ricorda due volte le,gesta di Siccio, come due volte riferisce l'aneddoto di Cincinnato trovato dai senatori nell'atto di arare il campicello, v. s. p. 525, n. 1. 11 caso di Siccio e del veterano della prima e della seconda secessione ritroviamo daccapo nella storia di Manlio Capitolino, Iiiv. VI, 14 ad a. 385; cfr. oltre al cap. VI.
      Siccio Dentato, che la tradizione glorifica, v. anche Varr. apd Val. Max. Ili, 2, 24 Fest. s. v. obsidionalis p. 190 M. Plin. NH. VII, 101 sqq., e che muore in una insidia tesagli nella guerra contro i Sabini, temo non sia diverso da T. Siccius o T. Sicinius Sabinus, console del 4S7. La menzione di un console Siccius o Sicinius, di una famiglia, che nel fatto non presenta che plebei, desta sospetto. Lo stesso vale per il suo collega Aquilius; e cosi par falso il trionfo del console Sicinio e l'ovazione del collega Aquilio, di cui parla solo Dionisio, Vili, 67. Ammettendo che anche Siccio, come Tarpeio, sia stato rappresentato ora come plebeo ora come console, si comprende perchè il tribuno Siccio Dentato indichi il principio della sua carriera come centurione nell'anno del consolato T. Siccio Sabino, v. Dion. IIal. X, 36. Intorno ai consoli ed ai dittatori falsi di questa età rimando del resto all'elenco ed alla discussione elio faccio nel volume di complemento del presente.
      (') Liv. II, GÌ, Dion. Hal. IX, 54; cfr. Liv. Ili, 5S; Dion. Hal, XI, 4G.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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