Storia di Roma di Ettore Pais

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      valore della leggenda del publicola.
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      tradizione faccia la plebe sospettosa di Valerio Publicola. Questi infatti cacciati i re aveva posta la sua sede dove erano già state le reggie di Tulio e del Superbo. Tutte queste notizie hanno il merito di farci capire che Valerio, ossia il Valente, che abitava dapprima nella reggia di Tulio, vale a dire nel tempio dei Penati (l) ed in seguito nel tempio della Vittoria, non è un personaggio storico ma semplicemente un eroe, un dio tutelare della guerra; così come una divinità bellica era Valeria la donna fatidica che al tempo dei Tarquini fu trasportata a Suessa Pomezia, che fece cadere in mano dei nemici. (') La sorella del Poblicola, la cui statua si vedeva davauti alla reggia del Tarquinio, e quella Valeria che sanava gli ammalati, (s) sono varie forme di una sola divinità, ossia della dea della salute e della guerra. Ancora in tarda età storica, allorché moriva uno dei Valeri gli si facevano cerimonie funebri sotto il Velia, là dove il Publicola avrebbe avuto la casa e la tomba. (4) Da ciò non ci è concesso risalire all'esistenza storica del Publicola più che a Sparta, alle storiche famiglie degli Euripontidi degli Agidi, fosse lecito risalire ad Eracle ovvero ad Agamennone ed a Menelao, dei quali si mostravano le case; case che naturalmente erano il tempio cii divinità più tardi discese alle condizioni di semplici eroi e di capostipiti di genti. Da ciò possiamo solo ricavare che i Valeri delle età storiche si riconnettevano con l'eroe Valerio come gli Orazi credevano discendere dal mitico Orazio Coclite, i plebei Inni dal pur leggendario vendicator di Lucrezia. Essi riconnettevano le loro origini con un dio, così come i patrici Fab! ed Iulì si credevano propagine di Ercole o di Venero, i plebei Accoleì e Cecili si collegavano con Acca Larenzia o con il prenestino Ceculo.
      In breve non solo i sette re di Roma, ma Iunio Bruto, M. Orazio, P. Valerio, vale a dire i primi consoli di Roma, e con loro Orazio Coclite, Clelia, e forse anche Mucio Scevola, non sono personalità
      (') Sol. I, 22 : " Tullus Hostilius (liabitavit) in Velia, ubi postea deum Pe-natiuin aedes faeta est Cfr. s. p. 377. C) Plin. XII. VII, 69. (3) V. s. p. 480, n. 3.
      (*) Plut. Popi. 23; q. Rom. 79.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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