Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. IV. - DALLA CACCIATA DEI HE ETC.
      decisero di ricorrere all'aiuto di Roma; i plebei alla lor volta invocarono quello dei Volsci, i quali inviarono in loro soccorso il duce C'iuilio. I Romani spedirono anche essi il console Geganio, il collega di T. Quinzio rimasto in patria a togliere le cagioni di interne contese, il quale riuscì a superare i Volsci che passarono sotto il giogo; recatisi inermi presso Tuscolo, furono dai Tuscolani facilmente oppressi. Geganio ottenne il trionfo reso più cospicuo da Cluilio tratto prigioniero davanti al suo cocchio. (') Koma colse allora l'occasione di risolvere la questione relativa al territorio di Ardea; e poiché questa città, causa la guerra intestina, era ridotta a piccolo numero di abitatori, fu fatta colonia romana. Però non fu accordato terreno ai Romani prima che ne fosse assegnato a tutti quei Rutuli che della colonia vollero far parte. Il senato romano credeva di aver così decorosamente risolta la questione sollevata qualche anno prima con giudizio popolare intorno al territorio ardeatino; ma i plebei per mezzo dei tribuni citarono in giudizio i tre magistrati che aveano fatto la divisione delle terre, e costoro, per sottrarsi al giudizio, preferirono restare ad Ardea della quale divennero coloni. Essi erano Agrippa Menenio, Tito Cluilio, M. Ebnzio (442 a. C.) (-')
      Nello stesso anno in cui Ardea diventava colonia (443 a. C.) a Roma sarebbe sorta la censura. Primi censori sarebbero stati L. Pa-pirio Mugillano e L. Sempronio Atratino, quei personaggi che, secondo recenti tradizioni, sarebbero stati consoli nel 444 a. C. e che avrebbero pure fatto il " foedns ., con Ardea. (') Tuttavia va ricor-
      Liv. IV, 9 sq. 11 trionfo di Geganio sui Volsci è ricordato anche dagli Ad. Tri ampli. Cap. ad a. 311 a. u. c. = 443 Varr. Il testo di Dionisio ci abbandona; di lui non abbiamo d'ora innanzi che frammenti ed estratti.
      (') Liv. IV. 10 sq. Diod. XII, 34 ad a. 435 = (442 a. C. = 312 a. u. c. Varr.): v.'xz'À ik tyjv 'I~.v.V.'j:ì oì 'PwjiaJot r{>avTss àrcoixoug "Apoia tyjv /o>pav x a x : "/. àtj p o •> yyj s scv.
      O biv. IV, 8, 2; cfr. 7, 10. Dion. Hai.. XI. 63. riferisce a questo stesso anno la rinnovazione, ma non l'origine della censura. L. Papirio e L. Sempronio sono censori anche secondo Cicerone, ad fam. IX, 21, 2. il quale seguiva forse in sostanza una fonte analoga a quella «li Licinio; li ricorda anche Zoxara, VII, 19, il quale li fa creare nel consolato di Barbato e Marco Macrino, che vanno identificati con i consoli del 443 a. C.; Barbato e Macrino, in luogo di Macerino


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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