Storia di Roma di Ettore Pais

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      IL TRIBUNATO DELLA PLEBE. GLI EQUI ED I VOLSCI.
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      Capitolino ed Agrippa Furio, gli Equi ed i Volsci si spingono con loro scorrerie sino alla porta Esquiliua e la preda fatta portano a Corbione, che vedemmo più volte presa dai Romani, anzi da costoro già distrutta. (') Dal console T. Quinzio si fa pronunciare un discorso siinile^a quello che in un'analoga occasione aveva recitato il dittatore L. Quinzio, e viene ascoltato con la stessa benevolenza dai tribuni e dalla plebe. (*) Il collega Agrippa Furio cede in ossequio a lui la somma dell'impero, e T. Quinzio infligge ai nemici una grande sconfitta. (*) La vittoria conseguila con il valore viene offuscata da una indecorosa decisione del popolo romano. Gli Aricini e gli Ardeati discutevano intorno al possesso di un certo terreno per il quale avevano avuto spesso guerra; ad arbitri scelsero i Romani. Ma le tribù lasciatesi persuadere dal veterano P. Scapzio, il quale asseriva che quella regione era già stata conquistata dai Romani quando egli era giovane, al tempo in cui si combatteva a Corioli con interessata sentenza, che spiacque ai patrici, attribuirono a se stesse il terreno che era oggetto di disputa. (')
      Questa del resto non era l'unica questione che porgesse materia di dissenso e di contesa fra patrici e plebei. Le leggi emanate sotto il consolato di Valerio ed Orazio (449 a. C.) erano state infatti di mal animo riconosciute dai patrici, i quali in quell'anno ed in seguito avrebbero cercato di scemare il valore delle concessioni accordate ai plebei. (5) I patrici ad ogni modo, secondo la comune versione, avevano a sè riservate le due cariche consolari; (°) per giunta non era stata abrogata la legge decemvirale, che impediva le nozze fra i due ordini sociali. Il tribuno C. Canuleio formulò quindi chiara-
      (') Liv. Ili, 66. (') Liv. Ili, G7, 1.
      (') Liv. Ili, 70. Di codesta vittoria sui Volsci sotto il consolato «li Agrippa Furio e T. Quinzio parla anche Diodoro, XII, 30 ad a. 339 a. C. (= 44G a. C. = 308 a. u. c. Varr.)
      (4) Liv. Ili, 71 sq. Dion. Hal. XI, 52.
      (s) Il malcontento dei patrici e le mene per rendere inefficaci le disposizioni delle leggi Valerie Orazie risultano da Livio (v. ad es. IV, 2) e sono espressamente indicati da Dionisio, XI, 50; cfr. Zonar. VII, 19 init.
      (*) Cfr. però la discordante versione di Diodouo, XII. 25, v. s. p. 453.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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