Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (468/656)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      IL PROCESSO DI K. QUINZIO. LA u LEX ICILIA „. SICCIO DENTATO. 445
      dei loro magistrati, a patto che non rinominassero sempre le stesse persone. (l) Invece nell'anno seguente noi vediamo in carica i medesimi tribuni, (*) ed uno di costoro, Icilio, ottiene dopo molte resistenze da parte dei patrici, che l'Aventino, sino allora terreno sacro e coperto da selve, venisse accordato esclusivamente ai plebei, i quali v'avessero facoltà di edificare case. La legge * de Aventino publi-cando „ che veniva incisa su una tavola di bronzo si conservava ancora piìi tardi nel tempio di Diana Aventinense. (') 1 medesimi tribuni nell'anno seguente (455 a. C.) riescono a far multare i consoli T. Ro-milio e C. Veturio, non ostante la vittoria riportata sugli Equi, perchè desiderosi di provvedere alle strettezze dell'erario, anziché donare la preda ai soldati, come facevano i generali d'indole popolare, essi l'avevano venduta a prò dello Stato. Komilio accusato dal tribuno C. Calvio fu condannato a pagare dieci mila assi, Vetnrio accusato dal tribuno L. Alieno fu multato di quindici mila. (') Secondo narrazioni più diffuse non più degne di fede, ma un poco più logiche la punizione dei consoli per parte della plebe sta in rapporto con l'opposizione da essi manifestata contro la legge agraria e con le vicende di Siccio Dentato, un valoroso ed illustre veterano che era stato accanto ad Icilio uno dei più strenui oratori a prò della legge agraria. Il console Romilio durante la guerra contro i Volsci dette a costui un aspro incarico nella speranza che non tornasse vivo dal duro cimento. Siccio, del quale gli antichi magnificavano le sublimi imprese, che avrebbe preso parte a centoventi battaglie, sebbene inviato ora a certa morte, ubbidisce. Si cuopre di gloria, ma racconta poi a Roma il tradimento dei consoli patrici. Ottiene di essere creato tribuno ed in tale carica l'anno seguente
      (') Livio, 111, 30, 6 dice: * id modo excepere (i. s. patres) ne postea eosdem tribnnos viderent „. Dionisio, X. 30, riferisce come parte della legge: sgsìvsaZiv.a STfjjiàp/oog y.aO-' iv.xztsv èv-.joxòv àrco&sixvóva'., tòjv lì xóxs cvxtov èv à?Z7) jxy}5iva.
      (*) Liv. Ili, 31, 1 " tribuni plebis iidem refecti „.
      (s) Liv. Ili, 31. Dion. Hal. X, 31 sq., che parla del monumento come ancora esistente s-i:v èv c-^Xtq yeypa^svog.
      (*) Liv. Ili, 31, cfr. Dion. Hal. X, 49.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

Pagina (468/656)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Icilio Aventino Aventino Diana Aventinense Ro-milio Veturio Equi Stato Calvio Vetnrio Alieno Siccio Dentato Icilio Romilio Volsci Roma Livio STfjjiàp Liv Liv Liv Komilio Siccio Dionisio Dion Hal Dion Hal