Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. IV. - DALLA CACCIATA DEI HE ETC.
      ai patti, fecero un supremo sforzo sotto la guida di Gracco Clelio ed attaccarono al solito i Tusculani e quelli di Labico. (') Per giunta i Sabini, elio anche nel 469 a. C. durante una simile incursione degli Equi e dei Volsci si erano spinti sino alle porte della Città, (*) ritentarono allora daccapo la medesima impresa. Il console C. Nauzio riesci a dare una solenne sconfitta a questi ultimi, il collega L. Mi-nucio si mostrò .invece da meno nella lotta contro gli Equi. (®) Accorse quindi in suo aiuto L. Quinzio Cincinnato, che ora è detto dittatore, a proposito del quale più volte in simili circostanze duplicate gli annalisti raccontavano la storiella dei legati che lo avrebbero trovato nell'atto di arare il campicello e delle vesti da lui richieste alla moglie Racilia per potere con decoro udire gli ordini del senato. (4) Cincinnato con il suo maestro della cavalleria L. Tarquinio, un patricio la cui piccola fortuna al pari di quella del dittatore è inessa in rilievo, riesce a trarre d'imbarazzo sull'Algido l'inetto console. Vince e fa passare sotto il giogo gli PJqui; Gracco Clelio loro capo ò fatto prigioniero, Corbione loro fortezza ò presa. Tuttavia gli Equi non sono ancora del tutto disfatti: l'anno seguente, 457, essi assediano la città latina di Ortona, come già avevano fatto nel 494, (5) e riprendono Corbione che viene distrutta dalfuggire da Tnsculo all'arrivo dei Romani. La vittoria di Fabio avviene 14 ad Colu-jnen sospetto il testo sia corrotto e che si debba leggere " ad Corbionem Dionisio, /. c. ha il testo della pace con gli Equi, Livio, III, 24, 10, accenna al fatto.
      (') Tanto Livio, III, 25 quanto Dionisio, X, 22, raccontano che il duce degli Equi agli ambasciatori Romani che si lamentano dei patti rotti dice che parlassero u ad qnercuin „ (xr)v cpyjY^7 Dion. Hal. /. e.) Livio aggiunge: u quercus ingens arbor praetorio imminebat, cuius umbra opaca sedes erat. Uno dei legati Romani prende allora la quercia a testimonio dei patti rotti. Si confronti la storiella della quercia che figura nella guerra fra i Suini ed i Prienei Plut. q. Grate. 20. L' annedoto romano, giova ad ogni modo ad illustrare il diritto fe-ciale ed il culto delle piante.
      (2) Liv. II, 63, 7, cfr. Dion. Hal. IX, 56, che parla invece della invasione dei Romani nel paese dei Sabini.
      (3) Liv. HI, 25. Dion. Hal. X, 23.
      (*) Liv. Ili, 26. Dion. Hal. X, 24, che l'episodio di Racilia e del campicello aveva già riferito una prima volta, X, 7, all'anno 457 (= 45S a. C. = 296 a. u. c. Varr.)
      C) Liv. II, 43. Dion. Hal. Vili, 91.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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