Storia di Roma di Ettore Pais

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      LA LEGGE DI PUBLILIO VOLERONE. APPIO CLAUDIO.
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      a questa legge avviene pure clic il numero ilei tribuni sia aumentato. Da due, secondo l'annalista Pisone, sarebbero stati portati a cinque, secondo altri annali non meno antichi, il loro numero fu portato a quattro. (l) Tengono dietro come di solito in questo periodo pseudo storico le imprese militari. La plebe manifesta ancora più aspramente, che non avesse fatto sotto un Fabio dieci anni innanzi, l'odio verso il duce Àppio Claudio che li guidava contro i Volsci, e per recare ignominia a lui volle essere vinta in battaglia. 11 console se ne vendica con il far colpire dalla scure i centurioni ed i signiferi che avevano voltato il tergo, e decima il rimanente dell'esercito. Opposto contegno tiene l'esercito verso il collega Quinzio, contrapposto ora al duro Appio Claudio, come ad un altro, console di codesta famiglia lo era stato il mite Servilio (495 a. C.) Gli Equi, sotto gli auspici di lui sono vinti, la preda è accordata ai soldati, che con lodi celebrano il loro capitano. Appio Claudio viene invece accusato dai tribuni Gii. Siccio e M. Duillio. Non si piega per questo il fiero animo del patrizio; maraviglia con la tenacia ed il contegno i tribuni della plebe, che vinti da tanta costanza tollerano elio il processo contro di lui vada per le lunghe, sicché l'accusato con la morte naturale si sottrae al giudizio. Che più ? la plebe onora, l'esequie del suo indomito nemico, e ne ascolta con benigne orecchie l'elogio (409 a. C.) (*) Se nonché così onorevole tradizione per la plebe romana è in pieno disaccordo con un'altra, secondo la quale Appio Claudio per sottrarsi a certa condanna si uccide. (a) Seguono,
      tribuni Livio non dice, Dionisio invece IX, 41, afferma che la nomina ili costoro per effetto della legge Publilia dai comizi curiati passò ai tributi.
      (') Liv. II, 58. * Tu ni primula tribntis comitiis creati tribuni sunt. numero etiam additos tres perinde ac duo antea fnerint, Fiso auctor est. nominat quoque tribunos Cn. Sicciuni, L. Numitorium, M. Duellium, Sp. Icilium, L. Mecilium. Secondo Diodoro, XI, 68 a. 446 a. C. {= 471 a. C. = 283 a. u. c. Varr.) £v x>) 'Pu>,i7j xòxs rcpióTio; •/.axeaTst&ifjoctv ^jiap^oi xéooapsg Tàlog 2txivio$ -/.ai Aeóxios Nsjiaxtópic;, Ttpcs Ss xcóxocs Màpxog AoyiXXicg xa£ Irópcog 'AxiXiog. Siili'interpretazione di questo passo v. oltre. Zonaka, VII, 17, parla solo genericamente dell'aumento del numero dei tribuni. Dionisio tace, e di ciò diremo le ragioni.
      C) Liv. II, 58, 61. Diox. IIal. IX, 50-54.
      (a) Zoxar. VII, 17: è; àvi^xr^v *Oxòv (cioè Appio Claudio) aòxoxstpiag xaxsoxr.sav.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Pisone Tengono Fabio Claudio Volsci Quinzio Appio Claudio Servilio Gli Equi Claudio Gii Duillio Appio Claudio Livio Dionisio Publilia Liv Fiso Numitorium Duellium Mecilium Diodoro Tio Tst Tàlog Aeóxios Nsjiaxtópic Ttpcs Ss Màpxog AoyiXXicg Irópcog AxiXiog Liv Ial Zoxar Oxòv Appio Claudio Appio Siccio Varr Zonaka Dionisio Diox