Storia di Roma di Ettore Pais

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      I VOLSCI E GLI ERNICI. ORIGINE DELLE SEDIZIONI POPOLARI. 425
      Converrà invece esporli nelle linee fondamentali e rilevare solo quei tratti notevoli, che valgano a far comprendere il carattere e la tendenza di tali racconti. Dopo avere atterriti i Volsci, i Romani vennero dai Latini informati dei preparativi militari degli Ernici. Tale informazione, accanto agli onori resi a Giove Capitolino, valse ai Latini il perdono dei Romani e la restituzione dei prigionieri. (')
      Ma ad un tratto l'orizzonte politico si cangia. La plebe era stata tenuta sino allora a freno dall'accorta politica di Valerio Publicola, il quale con le elargizioni e con il far pesare solo sui patrici il peso dei pubblici tributi, aveva impedito che favorisse gli intrighi dei Tarquini, i quali con le loro ricchezze avevano saputo accaparrarsi l'animo dei Latini. (*) Tali condizioni si erano ora mutate anche in seguito alle lunghe guerre che devastavano i campi e toglievan gli uomini al lavoro. I plebei avevano tutto da perdere, nulla da guadagnare. Le vittorie che rendevano forte e potente Roma, tornavano di vantaggio ai patrici, che soli avevano gli onori; le case rustiche bruciate,i seminati distrutti,i bestiami rapiti dai nemici, erano invece danni insopportabili per la povera gente, la quale si vedeva obbligata a contrarre debiti ed a cadere, ciò che spesso avveniva, nelle mani dei patrici, per non poter restituire il denaro preso ad usura. E costoro, valendosi dei diritti dei creditori la teneva in schiavitù ed in carcere. Uno di codesti plebei, era un vecchio veterano pieno il petto di cicatrici, attirò su di se l'attenzione della moltitudine raccolta nel Foro. Narrò le sue vicende, delle quali il livido suo aspetto e le misere vesti facevano piena fede, e dette con ciò origine alle sedizioni popolari. Nel senato si rivelarono tosto le diverse correnti che animavano i patrici. 11 console Servilio manifestò sensi favorevoli alla plebe; ostile a questa si manifestò invece l'animo del collega Appio Claudio, con il quale comincia la lunga serie dei superbi Claudi, che in opposizione alle tendenze liberali di altri patrici, ad es. dei Valeri, e poi dei Fabi, colgono tutte le
      (l) Liv. II, 22. Dion. Hal. VI, 21. o Dion. Hal. VI, 2.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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