Storia di Roma di Ettore Pais

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      EFFICACIA DEGLI STORICI SICELIOTI E DI MARSIGLIA.
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      fiorente anche a Marsiglia. E dagli storici massalioti fu originariamente raccontato che l'amicizia della loro città con Roma risaliva ai tempi di Tarquinio Prisco, e che era stata contratta da quegli stessi esuli Focosi, che poco dopo dovevano fondare Marsiglia. (l) Nella storia di Servio Tullio possiamo però constatare anche altre correnti elleniche. Questo re, che alla antica costituzione ge-nocratica sostituisce ordinamenti timocratici, che abolisce l'usura, distribuisce le terre ai poveri, favorisce gli schiavi, che è autore del censo, della legge agraria, di contratti, che pubblica le sue leggi, dal lato storico e cronologico è una copia, veramente mostruosa, di Solone, che visse verso gli stessi decenni nei quali si faceva regnare Servio Tullio, e che fu realmente l'autore della " seisachtheia „. Solone anzi, stando alla storia tradizionale, sarebbe stato l'autore in genere di tutti i provvedimenti che vengono pure attribuiti al sesto re romano. Si mirava ad attribuire anche a Roma i fatti più salienti della storia ateniese, della città principe della Grecia. Di costei Roma non doveva avere una storia meno antica e meno nobile; e questo intento appare anche nella leggenda di Tarquinio il Superbo. Non occorre infatti molto acume per vedere che Tarquinio ed i lìgli di lui, succeduti ad un Tarquinio illustre per gesta di pace e di guerra, i quali, cacciati in bando, ricorrono a principi ed a città straniere, sono in parte foggiati sul modello di Ippia e di Ipparco i figli di Pisistrato. Di Annodio e di Aristogitone, che Ipparco uccisero per ragione di amore e per offesa recata ad una donzella, sono imitazione Valerio Publicola ed Iunio Bruto, vendicatori di Lucrezia. La cronologia dei Tarquini non poteva essere che fantastica, la loro cacciata era stata fissata in diversi tempi. ( ) Ma si comprende come il deliberato proposito di conseguire un perfetto pa-
      sorelle è venuta da un epigrafe dell'asiatica Focea, v. Rbinach, nel Vidi.       (') Iust. XLIII, 3, 4. Questa notizia sta in stretto rapporto con quella sopra riferita di Strabone circa la statua di Diana Aventinense, che dhllo scrittore greco è ricordata come una delle varie prove delle antiche relazioni amichevoli esistenti fra le due città.
      (*) V. al cap. sg. ed al IX.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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