Storia di Roma di Ettore Pais

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      :405 CAP. ili. - I SETTE RE DI ROMA.
      ellenica. Così a titolo di esempio Romolo venne deliberatamente confrontato con Teseo, dove si parlava dell'asilo, una istituzione, come già notavano gli antichi, che mancava al più antico diritto civile e religioso romano; e lo si paragonava con il messcuio Ari-stomene, quando si diceva che avesse ucciso di sua mano li mila nemici. 11 dotto Plutarco, che aveva già notato questo punto di contatto, narrava come si andasse al di là del credibile, mentre per il messenio Aristomene si era giunti solo sino al numero di trecento. (L) Questo del resto non è il solo punto in cui le guerre messenio richiamino alla mente la storia dei re romani. L'intonazione dei racconti, dove si narrava delle battaglio vinte dai sette re e cantate da Ennio, rammenta, come già dicemmo, i libri in cui Pausania, dietro la scorta del poema di Riano, celebrava le gesta degli eroi di Messene. Per un altro lato, l'ampiezza con cui si sapeva raccontare nei minimi particolari la storia dei re romani, ha un punto speciale di contatto con il carattere anedottico della storia dei re Lidi, (*) la cui cronologia non si mancò poi di mettere in rapporto con quella dei sette re. (3) Allo stesso modo dalle leggende della vicina Frigia era stata tolta buona parte del mito relativo a Caco (4) ed a Nunia, un principe che per qualche lato ci è presentato come una specie di re Mida. L'episodio infatti nel quale si espone l'astuzia con la quale il pio re romano si sarebbe impadronito di Fauno e di Pico, ( ') è la perfetta riproduzione di una sto-
      (') Plut. Rom. 20. Secondo Pausania, IV, 19, 2, Aristomene avrebbe ucciso solo cento nemici, e appare che la leggenda nacque dalla cerimonia dell'ecatombe. Plutarco, Rom. 1S, fa analoghi riscontri a proposito di Romolo apparso a Quirino e di Aristea Proconnesio.
      O Nic. Dam. fr. 49, 29, in M. FJIG. Ili, p. 380 sgg. L'aneddoto dell'aquila di Tanaquilla appare su per giù in una storiella intorno alla moglie di Gige, v. ib p. 384, od al re Mida figlio di Gordio, Ael. XA. XIII, 1. La storia di Tarquinio e di Tanaquilla e iu fondo anche quella di Gordio e di sua moglie, Iust. XI, 7.
      (') Plin. XII. XXXV, 55 " duodeviceusinia olympiade interiit Caudaules, aut ut quidam tradnnt, eodem anno quo Romulns r. Cfr. i punti di contatto notati fra la cronologia romana e quella di Babilonia, v. ad es. Varr. apd Auo. <1. c. d. XVIII, 21 sq., et apd Arnob. V, 8. Ouos. II, 8.
      (4) Gell. apd Sol. I, 7.
      (4) Ovid. fast. Ili, 295 sqq.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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