Storia di Roma di Ettore Pais

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      M ASTA UNA, TARQUINIO ED IL DIPINTO DI VULC1.
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      tuie ili un omini celebre dipinto vulcentano. È noto infatti come gli autori etruschi citati da Claudio raccontassero che Mastarna, l'amico di Celio Yibenna. dopo esser stato a costui compagno fedelissimo in tanti e vari casi, cacciato dalla Btruria giunse a Roma con gli avanzi dell'esercito di Celio. Quivi, occupato quel colle al quale-dette il nome del suo vecchio amico, tenne il regno con sommo vantaggio pubblico, prima del dominio del Superbo. Con queste tradizioni stanno in rapporto le altre secondo cui Celio Yibenna. ovvero Celio ed il fratello di costui Yibenna, venuti a Roma dall' Etruria, si sarebbero stabiliti sul Celio. Ciò si diceva fosse avvenuto al tempo di Tarquinio Prisco K ovvero di qualche altro re „. (') Verso la meta di questo secolo, come ognun sa, in un celebre ipogeo del territorio di Vulci vennero scoperte pitture, nelle quali, oltre a vari soggetti mitologici greci (disposti in modo da formare un parallelo), ossia a scene di Troiani uccisi da eroi greci ed al duello fra Eteocle e Polinice, si scorgono figure che hanno stretto rapporto con il nostro argomento: i nomi scritti accanto ai personaggi non lasciano infatti dubbi di sorta sulla loro identificazione. Apre la scena a sinistra un guerriero chiamato Mastarna, che in atto pacifico scioglie i vincoli che legano Caile Vipinas, e si succedono tre gruppi di personaggi a due a due, di cui uno uccide l'altro. Iti Larth Ulthes trafigge un Laris Papati mas Velznach, ossia di Volsini, un personaggio il cui nome pare sia Pasce, ferisce 1111 altro accanto al cui capo e la leggenda Pesila Arcmsnas Suep(?)mach, e ad un terzo (....nthical.... plsnt?) è immerso nel seno 1111 pugnale da Aule Vipinas. Infine, proprio di fronte alla scena parallela che pare rappresenti il duello di Eteocle con Polinice, un Marce Camitrnas è
      (') Tac. IV, C"). Varr. <1. I. L. V, 4G. * In Suburanae regionis parte princeps est Caelius inons a Cele Vibenna, Tusco duce nobili, qui cum sua manti dicitur Romulo venisse anxilio contra Tatium regem „ Fest. p. 355 M. u Tuscum vicum ce[/cW quidem onme.t scW/.»Jtores dictum aiunt ab [iis qui Porgenti regé] descen-dentefab obsi[tf/o/i< e Tnscis remanserint] Iiomae locoque bis dato [habiturerint; uut quod l'o/r/jentes fratres Caeles et Yibenn[« quos dicunt regtw] Tarquinium Romani seenni max[/m* adduxisse, euni <-&/?«']ri ut „. I supplementi del Mueller qui riferiti sono in qualche punto discutibili, cfr. Gardtiiausen, in. cit. nella nota sg., p. 40, n. 20. Tuttavia il significato fondamentale delle varie versioni emerge chiaro


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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