Storia di Roma di Ettore Pais

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      NUMA DIO FLUVIALE. TULLO OSTILIO E ROMOLO.
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      lazioni di Osto Ostilio, il suo preteso avolo, con Romolo e con Ersilia sono lo sdoppiamento della figura di Romolo. (l) Ciò ò evidente anche quando ci vien detto che Romolo coronò Osto Ostilio, perchè primo sarebbe penetrato nell'assediata Fidene. Questo particolare parrebbe far parte della tradizione letteraria solo dopo il 145 a. C., ossia dopo che L. Ostilio Mancino, essendo per primo salito sulle mura di Cartagine, fece sfoggio, con dipinti esposti nel l'oro romano, delle sue azioni militari e si conquistò il consolato. (•) Noi sappiamo infatti come la gens plebea degli Ostili si vantasse di discendere dal terzo re di Roma, (3) sebbene, secondo altre tradizioni, si ignorasse chi fosse stato il padre di tal re, (') ovvero si dichiarasse espressamente che questi, insieme a tutta la sua famiglia, fosse perito nelle fiamme. Identiche sono le altre gesta attribuite al primo ed al terzo re di Roma. Tanto l'uno quanto l'altro opprimono Alba, (6) alla morte dell'uno come dell'altro precede una pestilenza od un prodigio e una espiazione. Con Romolo vengono a far parte della Città quegli Albani, che varie famiglie romane vantavano come propri antenati, e queste medesime famiglie asserivano di esser giunte nella Città Eterna al tempo di Tullio. (;) Romolo assedia Medullia, Camelia e fa guerra con Fidene e Yeio, e le stesse città sono assalite da Romolo; sotto Romolo, Celio Yibenna occupa il monte da lui detto Celio, ed il Celio viene assegnato da Tulio Ostilio alle genti da lui trasferite a Roma. Mezio Fufezio, come dicemmo,
      (') Plix. XII. XVI, 11. Secondo altre versioni Otto Ostilio muore nel foro romano durante la battaglia di Tazio con Romolo, [Aun.] de vir. ili. 2, 7. Fest. s. v. niger lapis, p. 177 M. O Plin. XH. XXXV, 22.
      (J) V. le monete di Ostilins Saserna, apd Babelox, monti, d. 1. rép. rom. I, p. 552, in cui appaiono le teste di Pallor e di Pavor. !e divinità a cui Tulio Ostilio avrebbe innalzato i templi.
      (\ A kl. VII. XIV, 36.
      O Diox. Hal. Ili, 36. •
      (u) Cicerone, d. r. p. II, 2, 4, dice espressamente di Romolo u oppressisse Longam Albani validam urbe ni et potentem... fertili* r.
      C) Con Romolo vengono da Alba a Roma cinquanta discendenti dei compagni di Enea, che al tempo di Dionisio, I, 85, erano detti i capostipiti di famiglie tuttora esistenti. E evidente che con costoro vanno collegati gli Iulì, i


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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