Storia di Roma di Ettore Pais

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      I LUCERES. ROMOLO E TULLO OSTILIO. 281
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      elio Ersilia, ora fatta moglie di Romolo, ora di Osto Ostilio è lo stesso personaggio, e che il prenome di Osto, sostituito a quello di Tulio, mal cela una sola persona che fu sdoppiata. Anche Mezzio Curzio, che si salva dal lago da lui poi detto Curzio, fa ripensare a Mezzio Fufezio dell'età di Ostilio. Ma di tutti i tratti quello che è affatto comune ai due re ò la fine che avrebbero trovato in occasione di una tempesta caliginosa.(l) L'unità primitiva del racconto si rivela nel carattere tirannico attribuito agli ultimi anni del regno di Romolo. ( ) Per dare una qualche varietà al racconto, si disse che mentre Romolo era scomparso durante la tempesta ed i fulmini, ucciso forse dai senatori malcontenti di lui, Tulio Ostilio era stato incenerito dalla divinità trascurata e malamente invocata. Lia è evidente che alcuni tratti furono più tardi escogitati per differenziare un tipo originariamente unico. Così pare una posteriore appiccicatura il racconto di Giulio Proculo, al quale Romolo si rivela ed è causa per cui quest'ultimo venga onorato come Quirino. Naturalmente in ciò ebbero parte le falsificazioni della gente Giulia, ma nel fondo l'episodio può risalire a tempi un poco più antichi.(*) La dichiarazione che Romolo venne onorato con il nome di Quirino parrebbe posteriore ad Ennio, il quale dal re Tazio aveva fatto già innalzare un tempio a questa divinità. (4) Quirino, il nume protettore del Quirinale, che con questo racconto si volle sempre più congiungere con Romolo era uno dei vari appellativi di Giano, vale a dire del dio primordiale del popolo romano, in origine non collegato soltanto con quel colle. (5) Le notizie relative alla scomparsa di Romolo nella palude, e la designazione particolare di questa località sono connesse con le
      (') Intorno alla line alquanto simile attribuita atl Enea v. s. p. 192, n. 4.
      (*) Cfr. anche Dio. Cass. fr. 5, 11, Boiss.
      (3) lulio Procnlo, che è rappresentato come un patricio albano compagno di Romolo (Plut. Boni. 28, Num. 2) da Cicerone d. r. II, 10. 20 è detto * homo agrestis, r ed altrove questo autore, de le;/. I, 1, 3, getta il discredito su tale racconto. Inlio Proculo, del resto, non è diverso dal re albano Proca e da quel Proculo, che morto Romolo aspira al trono, Plut. Sum. 5; v. s. p. 190, n. 1.
      (4) Varr., d. 1. L. V, 74; cfr. però ib. VII, 45.
      (5) Ad es. Liv., 32, 10. Fest. s. v. opima spolia p. 189. Macroh. I, 9, 15.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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