Storia di Roma di Ettore Pais

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      VALORE DELLA TRADIZIONE CIRCA LE GESTA DI ROMOLO. 267
      nel secolo Vili e nel VII. Chi crede si fosse serbata qualche notizia sulle guerre di Fidene e di Veio dell'età di Romolo può anche esimersi dal dubitare che questi avesse eretta la statua di bronzo che lo rappresentava e che avesse incisa l'inscrizione, nella quale ricordava le proprie gesta. L'orizzonte storico che aveva in mente il narratore delle gesta dell'età di Romolo e dei primi re è su per giù quello stesso assegnato alle lotte esterne che lo stato romano avrebbe sostenute nel primo secolo della libera repubblica; e le osservazioni che andremo man mano facendo, mostreranno del pari che un analogo giudizio va recato per quelle dei re posteriori. Si tratta evidentemente di anticipazioni di fatti storici di età posteriore. Veio e Fidene, strettamente alleate in tutte le guerre contro Roma, (') accanto ai Sabini dovettero necessariamente essere fra i primi nemici di Roma. Per pura integrazione fatta con le naturali leggi della logica, Romolo non doveva e non poteva combattere nemici diversi. Qualche ragione particolare può avere inoltre indotto i primi narratori delle pseudo gesta di lui ad attribuirgli qualche singolare fatto. Cosi per gli stessi motivi per cui il fondatore di Roma doveva essere un Remo o Romolo, i septem pagi dei Veienti, appartenenti alla tribù Romulia o Romilia, dovevano venire giudicati conquista di Romolo. (*) Si suppose che Romolo avesse fatto due spedizioni contro Cam e ri a, i cui abitanti avrebbe trasportati a Roma; ma questo avvenimento, che è riferito daccapo al tempo di Tarquinio Prisco, (3) si ripete, come molte altre imprese dei re, nei primi anni della repubblica, al tempo dei Publicola; (4) i Camerini, per quello clic pare, vennero invece trasferiti sull'Aventino in età assai posteriore. (6) Analoghe osservazioni si possono fare per gli Antelunati, per i Ceninensi ed
      (') V. su ciò i due cap. seguenti.
      (2) Paul. ep. Fest. 271 M. J Romulia tribus dieta, quod ex eo agro cen-sebantur, quelli Romultis coperai ex Veientibus „.
      C) Liv. I, 3S. Dion. Hal. Ili, 51.
      (4) Dion. Hal. V, 21; 49; 51.
      (4) Val. Max. VI, 5, 1. Ciò sarebbe avvenuto sotto un P. Claudius. La lezione * Amerinos „ in luogo di " Camerinos „ ò data dalla mano seconda del cod. Bernense = A.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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