Storia di Roma di Ettore Pais

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      L'UCCISIONE DI SERVIO TULLIO. TARQUINIO IL SUPERBO. 259
      spogliarlo del potere, Tarquinio cercò impadronirsene con la violenza. Salì sul trono, convocò i senatori, atterrò egli stesso di sua mano il re, clic veniva a rivendicare la sua autorità, e lo fece poi inseguire ed uccidere da sicari. Tullia, la figlia inumana, si sarebbe affrettata a raggiungere il marito nella curia, per prima l'avrebbe salutato re e nel ritornare alla sua dimora avrebbe imposto al cocchiere di passare sul corpo del padre giacente su quella via, che da quell'orrido fatto avrebbe avuto d'allora in poi il nome di Scellerata. (l) Il nuovo re (gli antichi lo dissero il Superbo per indicare il suo carattere tirannico e per distinguerlo dal Prisco) avrebbe fatto subito desiderare i precedenti quarant'anni di giusto reggimento. Calunniare e condannare con iniqui giudizi, togliere di mezzo frau-dolentemente i senatori e quanti avevano sorretto con l'opera ed il consiglio il re precedente, abolire i publici giudizi, levare dal foro ed abrogare le leggi serviane, togliere il censo e tutte le altre istituzioni di Servio Tullio, impedire le riunioni del senato come dei cittadini, sarebbero state le prime imprese di lui, che avrebbe regnato ventiquattro anni. E quando sul soglio si sentì abbastanza sicuro, fatta eccezione per coloro che sarebbero stati atti alle armi, condannò la plebe ad opere assai gravi, quali il compimento del circo e delle cloache iniziate dal Prisco. Poco grano sarebbe stato il compenso di così faticosi lavori; la.minaccia dei tormenti ed anche di morte avrebbe del resto tenuto umili patrizi e plebei. (•)
      Tarquinio avrebbe ben presto volto l'animo a consolidare la potenza romana presso i popoli vicini. Fulcro principale sarebbe stata l'alleanza con i Tusculani, governati da Ottavio Mamilio, che si van-
      (l) I particolari della morte di Servio, esposti ampiamente da Livio, I, 47 sq. e da Dionisio, IV, 39, sono riferiti anche da Diodoro, X, 1.
      (*) Intorno alle narrazioni di Fabio Pittore, opposte a quelle di L. Cal-puruio Pisone a proposito del Superbo v. s. p. 253, n. 1. Del tirannico governo di Tarquinio e dei cittadini che obbligati ad attendere faticosamente alle pubbliche opere preferivano uccidersi, parlava già Cassio Kmina apd Si:rv. XII, 603 = fr. 15 P; notizia che si trova in Plinio, XII. XXXVI, 107. 1 " cruciatus carmina di Tarquinio u superbissimi atque crudelissimi regis „ sono ricordati da Cicerone, prò C. liabir. 4, 13. Sulle crudeltà del Superbo v. anche Lyd. de mens. IV, 24, che serba forse qualche traccia di racconti di origine annalistica.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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