Storia di Roma di Ettore Pais

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      LA NASCITA MIRACOLOSA DI SERVIO TULLIO.
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      soglio, avrebbe chiesto ed ottenuto dal popolo per se il regno. Come e perchè Tanaquilla avesse posto tanto affetto a Servio, le antiche narrazioni erano ben lungi dal passare sotto silenzio. Un'ancella, secondo la più antica versione, Ocrisia di nome, mentre stava presso al focolare domestico, avrebbe visto tra le fiamme un itifallo. Tanaquilla avrebbe compreso che il lare domestico, ovvero Vulcano, desiderava giacere con quella fanciulla. Da esso sarebbe nato Servio, sul cui capo, mentre era ancora fanciullo e dormiva, apparve, secondo altri, di nuovo una fiamma. Più tardi, sotto l'impressione di costumi un poco meno rudi, o più probabilmente per rendere meno ignobili le circostanze che accompagnavano la nascita del sesto re di Roma, si disse nato di Ocrisia, vedova del re di Corni-colo, o Vericulo, la quale era già gravida del marito Tullio, quando venne tratta in schiavitù. Tanaquilla avrebbe presagito ad ogni modo la fortuna del giovanetto, lo avrebbe educato come figlio o gli avrebbe fatto dare da Tarquinio la figlia in isposa. (') Salito sul
      (') Che la storia tradizionale di Servio Tullio fosse accolta generalmente da età relativamente antica, prova il fatto che l'annalista L. Calpurnio Pisone, apd Dion. Hal. IV, 7, combatteva l'opinione comune, che Tarquinio il Superbo, l'uccisore di Servio, fosse figlio, anziché nipote, come si credeva, del Prisco, apd Dion. Hal. IV, 15, e parlava pure del censimento di Servio Tullio, ciò che prima di lui aveva già fatto Fabio Pittore apd Liv. I, 44, il quale indicava il numero dei cittadini romani censiti da Servio (ottantamila) e quello delle tribù da lui istituite v. Dion. Hal. IV, 15. Da questo passo di Dionisio si ricava, che Catone il vecchio attribuiva a Servio l'istituzione delle tribù senza indicare il numero, mentre, secondo Fabio, Servio ne avrebbe fissate 26, a parte le urbane. Tutto sommato pare che la tradizione accolta da Fabio rispetto alla successione di Tarquinio, di Servio e di Tarquinio Superbo, quale figlio del Prisco, fosse accolta generalmente e che solo con Pisone siano sorti i dubbi cronologici, che vengono accolti da Dionisio e che sono solo ricordati da Livio, I, 46. Su dubbi di questo genere v. anche Tacito, ami. IV, 65.
      Le parole di Cicerone, de divin. I, 53, 121: 4 caput arsisse Servio Tullio dormienti quae historia non prodidit? , mostrano come i fenomeni meravigliosi che si narravano a proposito della nascita di questo re facessero parte della xoivtj i-zcpix. Tuttavia se lo stesso Cicerone, d. r. p. Il, 21, 57, dove narra la storia di questo re, dopo aver detto che era figlio di una serva tarquiniense e di un cliente del re, aggiunge: " non latuit scintilla ingenii quae iam tunc elucebat in puero sic erat in ornili vel officio vel sermone sollers, „ ciò prova che egli segue qui una versione razionalistica. Questa versione razionalistica appare in


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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