Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. III. - I SETTE IiE DI ROMA.
      tradizione letteraria con minor copia di particolari di quelli che usa ove discorre degli altri re, parla delle sue gesta militari. Distratto da queste, avrebbe nondimeno cercato di far la guerra secondo i principi del giusto e dell'equo, perciò dagli Equicoli avrebbe appreso il diritto feciale. (') Le sue guerre contro i Prisci Latini sarebbero state del resto fortunate; Politorio, Ficane, 'fellone, Medullia, secondo la tradizione letteraria a noi pervenuta, caddero o ricaddero, secondo il caso, in suo potere, e le genti conquistate condusse seco a Roma, dove loro assegnò l'Aventino e la valle che sta fra questo colle, il Palatino, dove sorgeva il tempio di Venere Murcia o Mur-tea. (J) Non fu meno fortunato contro i Fidenati ed i Veienti. Valendosi di cunicoli prese la città dei primi; i secondi sconfisse e tolse loro per sempre quel territorio dove sorgevano le saline e che era stato già ceduto a Romolo. Anche i Sabini ed i Volsci esperimentarono le sue armi, e con Velletri, da lui cinta di assedio, fece pace ed alleanza. (8) Ad Anco si attribuiva la a fossa Quiritium, „ che fortificava le parti nuovamente aggiunte alla città; il Gianicolo da lui sarebbe stato congiunto per ragion di sicurezza mediante il ponte Sublicio;ed in fine fra le gesta di questo re, che avrebbe regnato ventiquattro anni, si enumerava la costruzione del carcere, l'ampliamento del culto di Giove Fe.etrio, la fondazione della colonia e del porto di Ostia. (4)
      (') Liv. I, 32. [Aur.] de tir. ili. 5.
      (') Dionisio, III, 37 sqq., narra al solito ampiamente fatti, che Livio, I, 33, espone con poche righe. Ciceroni:, d. r. //. II, 18, 3S, dice che Anco assegnò ai vinti l'Aventino ed il Celio; così Strabone, V, p. 234 C, che aggiunge anche la pianura frapposta.
      (*) Livio non parla delle guerre di Anco contro i Fidenati, i Veienti ed i Volsci, e anche Cicerone, come in generale la tradizione antica, parla solo di guerre contro i Latini. Nei Fasti Trionfali Capitolini, CiL. V p. 43, fr. 2, si accenna al trionfo di Anco de 3ffl«]iueis etc. , Gli editori aggiungono veientibus in base al racconto di Dionisio, III, 41, che di tali guerre è appunto il narratore. Ragioni di spazio rendono assai probabile che nei fasti prenestini di Verrio Fiacco (CIL. P, p. 231, cfr. Mommsen, ad. I. a p. 307 che pensa anche a Romolo) vada supplito: " ab Anco ,, ove si parla delle Karmentalia, 15 Gennaio, stabilite in voto da persona (di cui nel testo mutilo manca il nome) se avesse preso Fidene.
      (*) Le saline di Anco Marcio ad Ostia sono ricordate anche da Plinio,


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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