Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. III. - I SETTE IiE DI ROMA.
      nella selva detta Maliziosa. Cionondimeno non posano le anni. 1 Latini, che erano stati causa dell'ultima guerra e avevano indotto i Sabini a ritentare la prova, fecero sì che la guerra durasse ancora altri cinque anni, durante i quali Medullia, colonia romana già conquistata da Romolo, è daccapo ripresa da Tulio. Dionisio, che queste guerre espone con la consueta prolissità, parla di colonne contenenti i patti della pace conchiusa fra Sabini e Romani, collocate nei templi, (') della riunione delle città latine al solito convegno presso la sorgente Ferentina, e nomina i due duci supremi dei collegati, ossia Anco Publicio di Cora e Spurio Vecilio di Lavinio. (0 Ma nò egli nò altro autore porge la singolare notizia riferita da Antistio Labeone intorno all'aiuto che a Tulio, durante l'assedio di Veio, avrebbero dato Opiter Oppio di Tusculo e Levo Cispio di Anagni, dai quali avrebbero tratto il nome le due alture omonime dell'Esquilino. (3)
      Ad Ostilio gli scrittori romani, non meno che ai suoi predecessori, attribuivano istituzioni e culti religiosi. Durante la guerra contro i Fidenati, ovvero contro i Sabini, avrebbe votato il culto a Saturno, il tempio alla Paura ed al Timore e i dodici salì, che per distinguerli da quelli di Numa si chiamarono Collini, Agonali o Quirinali. (4) E non mancavano scrittori che a lui attribuissero l'isti-
      (') Dion. Hal. IH, 33.
      (J) Dionisio, III, 34, dice èv 4>spsvxìvq>.
      (3) Antist. Lab. apd Fest. p. 348 M = p. 524, Th. d. P. s. v. Septimontio. La menzione delle città assediate da Tullio non è chiara; il testo ha: u Hosti-liusve -f ius -f oppuguaret „. Veio invece, secondo la versione di Livio, I, 30, non avrebbe rotto la tregua dei cento anni pattuita da Romolo, I, 8, ma dato aiuto in via privata (con poveri e mercenari). Il che è un inabile rimedio contro la tradizione, secondo cui anche i Yeienti avrebbero preso parte alla guerra, tanto più che nella guerra contro Fidene lo stesso Livio, I, 27, parla dell'aiuto dato a costoro dai Veienti; cfr. Dion. Hal. Ili, 24, il quale, ib. 25, dice dell'accampamento dei Veienti preso da Tullio.
      (4) Secondo Dionisio, III, 32, la promessa dei dodici sali Collini avviene durante una battaglia contro i Sabini, e nella stessa occasione Tulio vota un tempio a Saturno ed a Rea. Secondo la tradizione nota a Dione Cassio fr. 7, 2 Boiss., Tullio divenuto malato avrebbe riconosciuto la sua negligenza verso gli dei e fatto il voto di tali sacerdozii.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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