Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (268/656)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      TULLO OSTILIO. LA GUERRA CON ALBA.
      245
      fio della insubordinazione e del tradimento. Marco Orazio inviato dal re romano si impadronisce della città non custodita, in un solo giorno questa è atterrata. Gli Albani sono trasportati a Roma, dove ad essi vien dato ad abitare il colle Celio. I capi dello stato albano gli Iull, i Servili, i Curiazi, i Quinzi, i Gegani, i Cieli, vennero inscritti fra i patrici romani. (')
      Alla distruzione di Alba tien dietro un nuovo assalto contro Fidene, clic è presa da Tulio, e quindi una guerra contro i Sabini. Mercanti romani, che si erano recati all'emporio di Feronia, erano stati arrestati dai Sabini; costoro alla loro volta si lagnavano che i Romani avessero trattenuto alcuni dei loro, che avevano cercato rifugio nell'asilo. I Veienti unirono anche questa volta, come sempre, le loro armi a quelle dei nemici del nome romano. Tulio trionfa degli avversari fiaccati più volte, come nella battaglia combattuta
      (') Dai frammenti di Ennio si ricava che egli discorreva di Mezzio Fufezio apd Quint. I, 5, 12, e che con vivaci colori parlava della presa di Alba, Serv. ad Aen. 11, 316; 486. Sicché è assai probabile che indirettamente da lui derivi per lo meno il passo relativo di Livio, I, 29. Di Clelio duce Albano e della sua ambasceria a Roma parlava Catone apd Fest. p. 182 M. s. v. oratores. Anche Diodoro, che segue fonti annalistiche latine, Vili, 22, raccontava diffusamente questi fatti. La notizia di Sicinio albano, padre delle spose dei Curiazi ed Orazì, è data da Dionisio, III, 13, e deve probabilmente derivare, come le altre notizie di questo genere, da fonti favorevoli ai plebei, di età recente. La lotta degli Orazi e Curiazi, narrata con tanta ampiezza, derivava probabilmente come il rimanente della narrazione liviana da Ennio; ma è più facile sospettarlo che provarlo. 11 duello dei trigemini Albano, Capi, Virbio, di Aricia contro i fratelli trigemini del lacedemonio Santippo descritto da Sino Italico, IV, 355 sqq., è certo ispirato al duello degli Orazi e Curiazi; ma mancano seri indizi per cercarvi traccia di tradizioni diverse. Non può escludersi interamente il sospetto che il poeta riferisca qualche sacra leggenda locale; ma è più probabile pensare che Silio ci porga piuttosto un saggio di quella libertà, con cui tanto il suo modello virgiliano, quanto Ennio e gli altri antichi poeti, avevano trattato argomenti di questo genere.
      Tralascio di notare varie altre differenze per circostanze di carattere secondario, non avendo noi modo di ritrovare la genesi di esse. Può tuttavia notarsi che la fonte di Livio, I, 24. nomina M. Valerio e Spurio Fusio quali feciali al tempo di Tulio. L'elenco delle famiglie albane trasferite a Roma è dato da Livio, I, 30 e da Dionisio, HI. 29, i quali, concordando fra loro (Dionisio solo aggiunge i Metili), provano sempre più che la fonte o il complesso delle loro fonti fanno capo ad un autore comune.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

Pagina (268/656)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Orazio Albani Roma Celio Iull Servili Curiazi Quinzi Gegani Cieli Alba Fidene Tulio Sabini Feronia Sabini Romani Veienti Ennio Mezzio Fufezio Quint Alba Serv Aen Livio Clelio Albano Roma Catone Fest Diodoro Vili Sicinio Curiazi Orazì Dionisio Orazi Curiazi Ennio Albano Capi Virbio Aricia Santippo Sino Italico Orazi Curiazi Silio Ennio Livio Valerio Spurio Fusio Tulio Roma Livio Dionisio Dionisio Metili Marco Tulio Sicché