Storia di Roma di Ettore Pais

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      ORIGINE DEI VARI ELEMENTI DELLA LEGGENDA UFFICIALE. 225
      poco dopo, per effetto delle medesime ragioni, si formò la lista dei re albani. I confini che la leggenda dei Siculi e degli Aborigeni attribuisce al Lazio, (') come l'estensione accordata al regno albano, rispondono appunto al dominio territoriale che Roma ebbe dopo la piena sottomissione del Lazio che avvenne appunto in quegli anni. (*) Divenuta signora del Lazio, fra il 3-iO ed il 338 a. C., ottenuta la supremazia sui Campani, che finirono per fondersi con lei, Roma, accanto ai Sanniti, apparve lo stato più poderoso della Penisola. Era naturale che di lei si occupassero gli storici sia sicelioti che greci propriamente detti, che ne investigassero le origini e ne narrassero la y.xEd ancor più di lei si dovettero occupare dopo che, vinti i Sanniti e i Tarantini, niun popolo parve essere in grado di contenderle il primato in Italia e sull'orizzonte cominciarono a disegnarsi le lotte future per la Sicilia. Callia Siracusano ed il sue conterraneo Timeo di Tauromenio, come più tardi Sileno di Calacte e Filino di Agrigento, non ignoravano quale minaccia e pericolo sarebbero stati per la propria isola i figli di Marte, non meno valorosi e feroci di quei Campani, di quei Mainertini, che avevano già devastata la Sicilia e che dai Romani venivano ora sostituiti. Sotto l'impulso dei sentimenti, spesso assai ostili, che li animavano essi raccolsero le notizie relative alla genesi del popolo romano, che aveva già attirata l'attenzione di Antioco Siracusano e di Filisto; ed allorquando Annibale parve per qualche anno ripristinare la fortuna del nome punico, l'origine dei vincitori di Taranto e di Pirro era stata raccontata da tutti gli storici e romanzieri, da Duride di Samo, da leronimo di Cardia, da Diocle di Pepareto.
      Gli antichi annalisti romani non si trovarono certo d'accordo
      (') V. s. p. 151.
      (3) Con il dato di Dionisio, 1. 9 corrisponde quello di Solino, II, 19, p. 36 M, il quale al Lazio antico assegnava come confine il Tevere ed il Liris. Plinio, XII. Ili, 56 fa una distinzione. Egli dice: " Latinm antiquum a Tiberi Circeios servatum est, in. p. L longitudine, tain tenues primordio imperi fuere radices „ ed aggiunge che in seguito * nomen Lati processit ad Lirim amnem „. Però anche la designazione, che Plinio fa più antica, è naturalmente posteriore a quella del Lazio, quando non comprendeva ancora il paese dei Volsci. Ma di ciò in seguito.
      Pais, Storia di /Ionia. Voi. i. 15


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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