Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. II. - LE FONDAZIONI DI LAVIKIO, ALBA. ROMA.
      mettevano che Romolo avesse aperto un " asylum, „ in cui avrebbe accolto persone di assai umile condizione, senza badare se costoro fossero liberi o servi, (') e narravano che allo scopo di aver prole, per se o per i suoi, ricorse al ratto delle Sabine. Il fatto che i Romani, pur modificando tale versione e cercando d'inserire nel racconto della loro genesi la discendenza da Alba, che con quella versione stranamente contrasta, (¦) non riuscirono a cancellare il ricordo delle loro modeste origini, mostra come tale racconto fosse diffuso e forestiero; come forestiera e non indigena era la versione che Efeso fosse stata fondata da servi. (*) Noi sappiamo infatti che il racconto che attribuiva così umili principi a Roma venne accolto dagli storici degli stati a lei nemici. (J) Considerando poi come fosse registratocome era naturale in una città in stato di rivoluzione quale Alba dopo l'uccisione di Amiilio, era un gran numero di plebei, ma che si aggiunse ad essi txxvòv Si -/.ai xò àrcòxoò xpaxtaxo»* yvcóptjiov, è/. li xoò TpcoixoO xò sv/svéccaxov Ir, vcju £ójisvov, gì» xa£ Ysvsa- sx*. ~sp'.^aav èjiè, rcsvxVjy.ovxa ^àX'.sx* olv.o\.
      Liv. I, 6, 3 più brevemente: " et supererat multitudo Albanoruni Latinorumque; ad id pastores quoque accesserant qui omnes facile spem facerent parvam Albani, parvum Lavinium, prae ea urbe quae conderetnr, forePlutarco, liom. 9, 3, che invece si attiene in generale alla fonte più antica, ossia a Diocle ed a Fabio, dichiara nel modo più esplicito, che i compagni di llomolo furono schiavi e esuli, con i quali gli Albani non vollero avere connubio, sicché fu necessario venire al ratto delle Sabine.
      (l) Ad es. C'ali». Pis. apd Serv. ad Aen. II, 761; Liv. I, 8, 5: 4 asylum aperit. eo ex finitimis populis turba omnis sine discrimine liber an servus esset... perfu-git „. Ovid. fast. Ili, 432. Dionisio, II, 15, nell'asilo fa pervenire solo infelici che fuggivano le sedizioni patrie e mali domestici. Cfr. Vellkio, I. S, 5 o Floro,
      I, 1,8, che cercano di togliere all'asilo il suo vero significato. Plutarco, Rom. 9, 5 invece fra quelli che vi ebbero protezione enumera debitori ed omicidi.
      Il carattere greco non romano degli " asyla „ era naturalmente notato dagli antichi, v. Liv. XXXV, 51, 2.
      (') Dionisio, II, 30, cerca togliere l'opposizione ed il contrasto fra i due racconti, asserendo che il ratto delle Sabine venne approvato dall'avo Numitore; cfr. invece Plut. Rom. 9, 4.
      C) Athkn. VI, p. 267 a. Tale tradizione era infatti riferita dai Samì, che gli Efesi dicevano loro servi. Così una tradizione forestiera ed ostile die origine alla leggenda che Miscello, il fondatore di Crotone, fosse gobbo. 1 Crotoniati asserivano invece che la loro città era stata fondata da Eracle, v. la mia Storia di Sicilia etc. I, p. 193. Su Chio, v. Strab. XIV, p. 633 C. (4) Dion. IIal. L, 4.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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