Storia di Roma di Ettore Pais

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      SIGNIFICATO DEL MITO DI REA SILVIA.
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      Rea, acquista ii suo pieno significalo, quando si ammetta che essi desiderarono possedere la madre del fondatore delle loro città. (') Un particolare dà forse modo di meglio comprendere il significato attribuito al nome della vestale e la forma data al mito. Secondo alcune versioni Rea Silvia sarebbe stata gettata nel fiume e di questo sarebbe diventata sposa. (-) Tale dato, come la notizia che la vestale sarebbe divenuta madre, mentre andava ad attingere acqua nel bosco sacro a Marte, convengono ad una dea che abitava ed animava la fiumana, e sta in relazione con la circostanza che i tìgli di lei sarebbero stati esposti e poi raccolti sulla sponda del Tevere. Queste medesime circostanze spiegano forse perchè si sia scelto il nome di Rhea, che a ragione o a torto dai Greci era stato di già messo in relazione con il verbo che indica il correre delle acque. (s) In tal caso Rea Silvia non sarebbo che una di quelle tante personificazioni di fiumi e di monti, che ritroviamo così spesso nelle piti antiche leggende romane. Basti ripensare a Fallante, a Calpeto, ad Aventino da un lato, a Nnmicio, ad Egeria, a Tiberino dall'altro. Anche Roma, secondo ogni verosimiglianza, pare voglia significare: il luogo posto sul fiume. K con ciò sta in relazione la leggenda accolta da Virgilio, secondo la quale Aventino sarebbe stato il frutto dei furtivi amori di Ercole e di Rea, la sacerdotessa che l'avrebbe
      (') Liv. XXIX, 14; 37; XXXVI, 3G. La sacra pietra della Madre Idea o Rea venne dapprima ospitata nel tempio della Vittoria, Liv. XXIX, 14, che si collegava con lo stesso Evandro. Forse Agatoclk Ciziceno, /. c.} dove discorre del tempio della Fede nel Campidoglio, che non è rammentato da nessun altro autore, confuse quello della Fede con quello della Vittoria, ovvero con quello che venne poi edificato alla Madre Terra accanto al Lupercale.
      (2) Secondo Ennio Ilia sarebbe diventata sposa dell'Amene, secondo altri, come Orazio, del Tevere v. Porph. ad Horat. cariti. I, 2, 17. Serv. ad Aen. I, 273: cfr. Dion. Hal. I, 78, sq., ove accanto a tale versione si raccolgono le altre (cfr. anche Alex. Polyhist. apd [Plut.] parali, min. 40). V'era infatti chi diceva che Silvia avesse avuta salva la vita (cfr. Strab. V, p. 229 C. Plut. iiom.
      3, 6), altri dicevano che fosse stata chiusa in carcere (cfr. Liv. I, 4, 3. Iust. XLIIl, 2, 4. che ve la fa morire); finalmente non mancava chi diceva che fosse stato salvata dai figli, v. Dion. Hal. I, 79; cfr. Anth. Pai. Ili, 19.
      (3) 'Pia da £sw aveva già derivato Platone, Cratyl. 402 b; cfr Etym. Mayn. s. v. *P«i« e 'Pia.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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