Storia di Roma di Ettore Pais

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      169 CAP. II. - LE FONDAZIONI L)I LAVINIO, ALBA, ROMA.
      stati gli abitatori della regione del Bruzzio, dove si trovava Locri. (') Più tardi vediamo che il nome Sicilia si andò estendendo a varie altre città quali Scillezio, Crotone, Metaponto, Taranto sulla costa dell'Ionio, Metauro e Pyxus nella regione dove era Palinuro. Esso si spinse inoltre sino a Cuma, a Procida, a Sinuessa, sul confine della Campania e del paese dei Volsci. (*) In breve allo stesso modo che la preponderanza politica della Sicilia in età più recente die origine alla designazione regno delle due Sicilie, nell'antichità il nome di Sicilia pare abbia indicata tutta la regione in cui i Greci dell'Isola esercitarono un dominio piii o meno diretto, ovvero una preponderanza politica. (8) E come la parola Eliade era già valsa a significare il paese conquistato alla politica ed alla civiltà greca, così Mar Siculo vennero dette tutte le acque volte ad Occidente del Peloponneso. (4) Se pertanto le regioni limitrofe alla Campania e la stessa Campania erano assai spesso designate come località siciliane, nulla di strano che il paese dei Volsci e dei Latini venissero indicati nella stessa maniera, tanto più che i Sicelioti esercitarono realmente una
      (') Questa dottrina si trova di già enunciata in Tucidide, VI. 2, 4, il quale diceva eìoc' lì xai vOv Iti Iv xfl'IxaXia ZixsXof, e davanti ad una dichiarazione cos'i esplicita, come di fronte a fatti del genere di quello rivelato da una inscrizione arcaica di Policastro, che nomina una persona -txatvia, v. Koehl, inscr. Graec. aut. n. 544, pare non sia lecito esporre il sospetto che questa tradizione sia sorta per effetto della tradizionale amicizia tra i Locresi (presso i quali appunto si trovavano i Siculi, Polyb. XII, C, b, 2) e Siracusa. Certo più tardi il Bruzzio, v. Stepii. Byz. s. v. Bpcóxxia fu detto polpa IV/.sXiag, cfr. Fest. s. v. Mamertini, p. 158 M.
      (*) Ho raccolto i passi e lo prove di quanto qui asserisco nella mia Storia <1. Sicilia e d. M. Grecia, I, p. 5, n. 1; p. 484, n. 3; p. 618, e rimando a quanto ho quivi asserito. Qui noterò solo che la preponderanza dell'elemento siceliota in tutta la Magna Grecia è espresso da Festo con forma scorretta e mutila, quale non è raro trovare in tale compendio, ove p. 134 M, dice: * Maior Graecia dieta est Italia, quod eatn Siculi (vale a dire i Sicelioti dai Romani sempre chiamati con il nome denotante a rigore gli indigeni) obtinuerunt „.
      (s) L'influenza della Sicilia, e particolarmente di Siracusa, si scorge anche sulle monete di varie citth italiote. non mono che su quelle di città poste nella costa adriatica, v. la mia Storia cit. I, p. 485, n. 4, 5.
      (') Sulla amplissima estensione del Mar Siculo, v. Eratostii. apd Plin. XH. Ili, 75. Polyb. I, 42, 4 e passim. Alla grande espansione marittima dei Siracusani sull'Ionio accenna di già Tnuc. VI, 34, 4.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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