Storia di Roma di Ettore Pais

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      LE FALSIFICAZIONI DI STATO.
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      Gli Ateniesi, volendo occultare anche essi l'origine recente della loro potenza politica, fingevano una tradizione, secondo cui essi erano il più antico popolo greco, (') e per mostrare che avevano preso parte alla guerra troiana, interpolavano i carmi omerici. (•) I Romani non agirono diversamente e si fabbricarono del pari una storia antichissima, che non temesse il confronto di quelle di Tebe, di Sparta, di Atene. Per conseguire un tal risultato non bastava però presentare con bei colori quell'assai piccolo patrimonio tradizionale serbato nei canti di guerra, quell'elenco dei magistrati, che era conservato nelle tavole dei pontefici e nei libri lintei degli auguri ; 11011 bastava nemmeno quel poco che la modesta attività letteraria del secolo IV aveva prodotto; occorreva materia ampia, degna del popolo militarmente grande, che anche moralmente era superiore agli altri, e che perciò aveva saputo tener testa ad Annibale e in breve corso di anni rendersi principe della terra. Per il periodo mitico e più antico, la localizzazione delle fantasie e della religione ellenica fuse ed intrecciate con gli elementi indigeni porgevano materia più che sufficiente; ma per le gesta degli ultimi re e della più antica repubblica, per quel periodo che i Romani, come tutti gii antichi, separavano dall'età primitiva, in cui le gesta umane erano mescolate con quelle degli Dei, occorreva un complesso di fatti d'indole diversa. A questa necessità provvidero le memorie domestiche, non meno dei recenti annali pontifici, con il duplicare le gesta degli avi. (3)
      Quali sieno state le pili notevoli duplicazioni della storia romana antichissima, avremo agio di esaminare nel corso di questo volume. Qui gioverà ricordare come anche nel corso della storia posteriorefalsificazioni di questo genere, v. Sickkl, acta reyttm et ìmp. Karcl. I, p. 21 sgg.; 388 sgg.
      (') Tiiuc. I, 2; cfr. Busolt, griech. Geschichte, li, p. G7 sg.
      (') Cfr. Wilamowitz, homer. Untersuchnnyen (Berlin, 1884), p. 235 sgg.
      O Questo principio della duplicazione degli stessi fatti, da parte degli storici antichi è oggi riconosciuto da qualsiasi critico che sia al corrente degli studi. Esso si trova di già bene formulato dal Luebbert, prolusio de yentium Romanarum commentante domesticis (Gissae, 1873), p. 5 sq.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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