Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAPITOLO I. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
      Questa necessaria corrispondenza ed efficacia della forma sulla sostanza era accresciuta dal desiderio assai comune presso tutti i Romani, da Scipione a Cesare, di imitare le gesta degli illustri personaggi della Grecia. Qualche secolo prima che Plutarco pensasse a scrivere le vite parallele, i Romani stessi avevano confrontato il loro Fabricio con Aristide ed Epaminonda, la madre dei Gracchi con la moglie di Focione, i Fabi alla Cremerà con gli Spartani alle Termopoli e di già Catone, il nemico della cultura ellenica, confrontava con Leonida il suo Ccdicio. (') Codesta tendenza si rivela in tutto il corso della storia romana, dalle guerre puniche sino all'impero, ed è notevole la cura, come già al tempo dei Diadochi, posta nel-l'imitare le gesta di Alessandro Magno. Scipione Africano ad es., al pari del primo si lasciava credere figlio di Giove, ambedue prendono o Tiro o Cartagena con il favore di Nettuno, loro zio; e il romano stando alla voce degli storici amici piuttosto che a quella degli avversari, rispetto alla bella spaglinola figlia di Indibile si sarebbe comportato nel modo preciso che Alessandro avrebbe tenuto verso la moglie di Dario. Gli antichi notavano di già come anche Scipione con il suo contegno favorisse codeste dicerie e simili comparazioni, (5) non meno di Pompeo, che seguendo l'esempio dei Diadochi imitava l'eroe Macedone nella capigliatura e nei gesti. Pompeo, che come Alessandro veniva detto il grande, indossava la clamide di lui, e gli storici che lo adulavano spingevano l'imitazione sino al ridicolo nar-
      yriecli. Studiai in onore di H. Lipsins già citati. L'imitazione delle pitture storiche etrusche dalle greche è rivelata ad es. dalla tomba vulcentana, che contiene dipinta la storia di Tarquinio, di Mastarna etc. v. oltre al cap. III.
      (') Sulla moglie di Focione v. Plut. l'hoc. 19; su Fabricio equiparato ad Aristide, v. Cic. de off. Ili, 22, 87. Su Cedicio e Leonida v. s. p. 50. Sui Fabi v. oltre al cap. IV. Nulla giustifica l'asserzione del Waciismutii, Ehileitung etc. p. 216, che Plutarco ebbe per il primo l'idea di paragonare con le sue vite parallele un dato personaggio greco ad un romano.
      (*) Circa la imitazione di Scipione rispetto ad Alessandro il Grande vedasi la esplicita dichiarazione di Livio, XXVI, 1, 19, 7. Gkll. XA. VI, 1. SiL. Ital. IV, 476; XIII, 615. La nota storia delle fanciulle spaglinole era raccontata diversamente da Valerio Anziate apd Gkll. XA. VII, 8. Anche le accuse ed il processo contro Scipione suggeriva confronti Con il contegno tenuto dai loro concittadini verso Aristide, Epaminonda etc. Api». Syr. 41.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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