Storia di Roma di Ettore Pais

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      9(3 CAPITOLO I. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
      Prima di chiuderò questo rapido sguardo sullo svolgimento della tradizione storica romana gioverà esaminare, come in via di ricapitolazione, di che natura fossero i materiali di cui si valsero gli annalisti nazionali e gli scrittori greci dall'età di Annibale a quella di Augusto, e determinare i criteri e le tendenze che li guidavano nelle loro elaborazioni. Tentammo già stabilire il carattere delle memorie domestiche, e dicemmo come il numero di queste fosse naturalmente andato crescendo man mano che le nuove famiglie conseguivano le ricchezze e gli onori. Dalle dichiarazioni degli antichi appare chiaramente che le singole famiglie cercavano di attribuire a se gli stessi avvenimenti, e dal complesso della annalistica risulta che ciascuna assegnava alle famiglie nemiche la colpa di certi insuccessi militari. (') Si comprende come ciò abbia contribuito in modo spaventoso, e già lo dichiarava Cicerone, ad accrescere lecause di errore, e come gli storici del genere di Livio, che non miniai
      vano a narrare le gesta nazionali dal punto di vista particolare di una data famiglia, si trovassero continuamente di fronte ad incertezze ed a contraddizioni. (') Una critica radicale e scientifica avrebbe scartato molto di tutto ciò che si narrava. Ma dacché un tale principio non poteva sorgere in quell'ambiente ed era infine in opposizione allo intenzioni degli autori, avvenne che le diverse tradizioni lungi dall'eliminarsi fra loro, a partire dall'età sillana venissero invece a sovrapporsi una sull'altra. E in ciò va cercata una delle cause che dettero origine a quelle duplicazioni e triplicazioni di uno stesso fatto, di cui ci occuperemo fra poco, che si trovano così di frequente
      (') V. sopratutto al cap. Vili. Si comprende assai bene come per l'annalistica romana abbia avuto piena applicazione il principio isocratico, Uusir. " arcavi wv yct? s&óxwv 5i*. 31: io->s jaèv svXoyi'.v itvxg {5iuXo,iévcu; rtXsuo Tò>v órcap/óvxajv àyaO-wv xOioìs Ttposóvx* àrcocpxivg'.v, ioò; Ss xaTTjyopoùvxac xàvavxJa xoóxou noie tv /.xX
      (•') Cic. Brut. 1G, 62: " quamquam bis laudationibns liistoria rerum nostrarum est facta mendosior; inulta enini scripta siiub in eis qnae facta non sunt, falsi triumpbi, plnres consulatus genera etiam falsa et ad plebem transitiones, cum homines bumiliores in alieuum einsdem uominis infunderentur geuus , Liv. Vili, 40, v. s. p. S5, ii. 3. Cfr. IV, 16, 4. Clou, apd Plut. Xhm. 1.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Annibale Augusto Cicerone Livio Uusir Xoyi Xsuo Tò O-wv Oioìs Ttposóvx TTjyopoùvxac Cic Liv Plut Vili Cfr